Nuovo studio: basso rischio di sviluppare secondi tumori dopo la CAR-T cell therapy

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Di Giovanni Dosa
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Cellule al microscopio con indicatore di basso rischio di cancro.

RomeUno studio ampio condotto dai ricercatori della Stanford Medicine ha rivelato che il rischio di sviluppare un altro tipo di cancro del sangue dopo la terapia con cellule CAR-T è basso. Questo risultato arriva dopo l'avvertimento della FDA sui possibili rischi, emesso nel novembre del 2023. La ricerca ha coinvolto oltre 700 pazienti trattati presso lo Stanford Health Care. Questi risultati rappresentano una buona notizia per chi sta pensando di sottoporsi o è già in trattamento con la terapia con cellule CAR-T.

La FDA aveva avvertito del rischio di sviluppare neoplasie secondarie, in particolare tumori ematici, dopo che erano stati segnalati nuovi casi di tumori ai linfociti T in pazienti. Tuttavia, lo studio ha rilevato che il rischio era circa del 6,5% in tre anni. Solo un paziente ha sviluppato un tumore secondario ai linfociti T fatale, probabilmente a causa dell'immunosoppressione indotta dalla terapia, e non dalle cellule CAR-T stesse.

Punti salienti dello studio:

  • Basso rischio di tumori secondari dopo CAR-T: circa il 6,5% in tre anni
  • Un caso di cancro delle cellule T fatale probabilmente dovuto a immunosoppressione
  • Oltre 700 pazienti analizzati presso Stanford Health Care

Il dottor Ash Alizadeh e il dottor David Miklos hanno condotto uno studio per comprendere un raro caso in cui un paziente ha sviluppato un linfoma a cellule T fatale. Il loro team ha esaminato i livelli di proteine, le sequenze di RNA e il DNA di singole cellule in diversi tessuti nel tempo. Hanno scoperto che la terapia non ha causato il linfoma; era già presente a bassi livelli.

La terapia con cellule CAR-T prevede la modifica dei linfociti T del paziente per mirare il cancro in modo più efficace. Sebbene esistano rischi se l'inserimento genetico interferisce con le funzioni normali delle cellule, lo studio non ha trovato alcuna prova che le cellule T modificate abbiano causato ulteriori tumori.

Dopo l'avvertimento della FDA, i ricercatori hanno esaminato l'ampia raccolta di campioni di tessuti e sangue di Stanford. Utilizzando tecniche avanzate per analizzare questi campioni, hanno scoperto che i tumori del sangue secondari nei pazienti erano simili a quelli riscontrati nei pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali per curare i loro tumori.

Un paziente ha rapidamente sviluppato e poi è deceduto a causa di un linfoma a cellule T dopo aver seguito una terapia CAR-T. Gli esami hanno rivelato che le cellule T responsabili del nuovo tumore erano diverse dalle cellule CAR-T utilizzate nel trattamento, sebbene entrambi i tipi di cellule T fossero infettati da un virus associato al cancro. Il paziente aveva anche una storia di malattia autoimmune prima della diagnosi del suo cancro originale.

Lo studio dimostra che i tumori secondari dopo la terapia CAR-T possono verificarsi a causa di sistemi immunitari già indeboliti o degli effetti collaterali del trattamento, e non per errori nell'inserimento del gene per il recettore chimerico dell'antigene nei linfociti T. Questi risultati possono indirizzare future ricerche a indagare su come la soppressione immunitaria influenzi il rischio di cancro, specialmente man mano che la terapia CAR-T viene utilizzata non solo per gravi tumori del sangue, ma anche per condizioni più lievi e malattie autoimmuni.

I risultati dello studio contribuiscono a migliorare la comprensione dei rischi e benefici della terapia CAR-T. Ora, ricercatori e medici possono identificare meglio i pazienti a maggiore rischio di sviluppare tumori secondari e monitorarli più attentamente. Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health, dalla Leukemia and Lymphoma Society, dalla Lymph&Co Foundation, dal Virginia and D.K. Ludwig Fund for Cancer Research, da Kite-Gilead e da Adaptive Biotechnologies.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1056/NEJMoa2401361

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

Mark P. Hamilton, Takeshi Sugio, Troy Noordenbos, Shuyu Shi, Philip L. Bulterys, Chih Long Liu, Xiaoman Kang, Mari N. Olsen, Zinaida Good, Saurabh Dahiya, Matthew J. Frank, Bita Sahaf, Crystal L. Mackall, Dita Gratzinger, Maximilian Diehn, Ash A. Alizadeh, David B. Miklos. Risk of Second Tumors and T-Cell Lymphoma after CAR T-Cell Therapy. New England Journal of Medicine, 2024; 390 (22): 2047 DOI: 10.1056/NEJMoa2401361
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