Pericolo nascosto: la solitudine accelera il declino della memoria negli anziani
RomeSentirsi soli può peggiorare la perdita di memoria man mano che si invecchia. Circa un canadese su tre dichiara di sentirsi solo. Ricerca dell'Università di Waterloo dimostra che la solitudine danneggia la memoria più dell'isolamento sociale.
Nel corso di sei anni, studiosi hanno indagato sulla memoria di adulti di mezza età e anziani. Sono state analizzate quattro combinazioni di isolamento sociale e solitudine:
- Isolati socialmente e soli
- Solo isolati socialmente
- Solo soli
- Né isolati socialmente né soli
Le persone che erano sia socialmente isolate che sole hanno manifestato il peggior declino della memoria. Questo peggioramento è diventato evidente nel corso di sei anni. Sorprendentemente, essere semplicemente sole ha avuto il secondo peggior effetto sulla memoria. Questo è significativo perché molti studi si concentrano solo sull'isolamento sociale e non sulla solitudine.
La solitudine è una sensazione che le persone possono provare, anche in compagnia. È legata alla depressione e all'aumento dei livelli di stress. Questi fattori possono rendere più difficile memorizzare le cose.
Le persone che non si sentono sole ma passano del tempo da sole possono comunque svolgere attività individuali. Attività come leggere o giocare possono mantenere la mente occupata e migliorare la memoria. Pertanto, stare da soli non porta necessariamente a problemi di memoria, finché si mantengono i cervelli attivi.
Ji Won Kang, dottoranda a Waterloo, sostiene che le persone sole spesso hanno redditi più bassi. Potrebbero anche affrontare ostacoli e problemi di salute che rendono difficile partecipare ad attività comunitarie. Programmi comunitari potrebbero essere utili, soprattutto per coloro che sono soli e socialmente isolati.
Programmi di trasporto o visite domiciliari possono risolvere questi problemi. Kang sostiene che tali iniziative potrebbero fare una grande differenza. L'obiettivo è ridurre l'isolamento sociale e la solitudine.
Per coloro che si sentono soli, è necessario un approccio diverso. Kang suggerisce di scoprire le ragioni di questa solitudine. Possono avere amici e parenti ma sentirsi comunque isolati. Potrebbero affrontare problemi come matrimoni infelici. In questi casi, la consulenza potrebbe essere d'aiuto.
Questa nuova consapevolezza mette in evidenza l'importanza di affrontare la solitudine e l'isolamento sociale. I programmi comunitari e sanitari dovrebbero concentrarsi sulle cause profonde di queste emozioni. Riconoscendo i bisogni specifici di ogni gruppo, possiamo contribuire a migliorare la salute mentale e la memoria degli anziani.
Lo studio è pubblicato qui:
http://dx.doi.org/10.1016/j.archger.2024.105483e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è
Ji Won Kang, Mark Oremus, Joel Dubin, Suzanne L. Tyas, Charity Oga-Omenka, Meira Golberg. Exploring the differential impacts of social isolation, loneliness, and their combination on the memory of an aging population: A 6-year longitudinal study of the CLSA. Archives of Gerontology and Geriatrics, 2024; 125: 105483 DOI: 10.1016/j.archger.2024.105483Oggi · 09:53
Svelare i pronomi: la memoria nel cervello.
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