Nuova tecnica rivoluzionaria può trasformare i satelliti in orbita bassa per aumentare la capacità
RomeI satelliti a bassa orbita promettono di fornire accesso a Internet veloce in tutto il mondo, anche nelle aree più isolate. Garantiscono comunicazioni rapide e un servizio internet affidabile. Tuttavia, presentano un grande limite: in genere possono connettersi solo a un utente per volta. Per risolvere questa difficoltà, spesso è necessario lanciare migliaia di satelliti o costruirne di più grandi e complessi, il che comporta costi elevati e rende lo spazio attorno alla Terra sempre più affollato.
Gli scienziati di Princeton e della Yang Ming Chiao Tung University in Taiwan hanno sviluppato un innovativo metodo per gestire numerosi segnali utilizzando un solo array di antenne. Questa scoperta è rivoluzionaria per diverse ragioni:
- Riduce il numero di satelliti necessari per una copertura estesa
- Diminuisce le dimensioni e la complessità dei singoli satelliti
- Abbassa notevolmente i costi e il consumo energetico
La nuova innovazione perfeziona una tecnica per dirigere onde radio con precisione utilizzando array di antenne. Anche se metodi simili sono già impiegati nella tecnologia terrestre, applicarli a satelliti in rapido movimento si è rivelato complicato. I satelliti viaggiano a circa 20.000 miglia all'ora, rendendo difficile gestire più segnali contemporaneamente. La nuova tecnica permette a un array di antenne di generare diversi fasci di onde simultaneamente senza bisogno di hardware aggiuntivo.
Grandi aziende spaziali come SpaceX e Amazon stanno pianificando di lanciare numerosi satelliti. StarLink di SpaceX ha già messo in orbita oltre 6.000 satelliti e prevede di lanciarne molti altri. Questo nuovo metodo potrebbe ridurre il numero di satelliti necessari. Invece di dover utilizzare dozzine di satelliti per coprire gli Stati Uniti, il numero potrebbe essere ridotto a meno di 20.
Questa situazione ha un forte impatto su numerosi settori.
Le aziende possono risparmiare costruendo, lanciando e mantenendo un numero minore di satelliti. L’utilizzo di meno satelliti riduce anche i detriti spaziali, che rappresentano un problema serio poiché possono causare collisioni e generare ulteriori detriti. Inoltre, i satelliti più semplici hanno meno componenti soggetti a guasti, risultando quindi più affidabili e resistenti.
La ricerca attuale, sebbene prevalentemente teorica, ha mostrato risultati promettenti nei test con antenne sotterranee. Il prossimo passo importante è sperimentare questa tecnologia con un vero satellite nello spazio. Se funzionerà, questo metodo potrebbe migliorare notevolmente le comunicazioni satellitari globali, offrendo un accesso rapido e proteggendo al contempo il nostro ambiente spaziale.
Lo studio è pubblicato qui:
http://dx.doi.org/10.1109/TSP.2024.3408061e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è
Yan-Yin He, Shang-Ho Tsai, H. Vincent Poor. Physical Beam Sharing for Communications With Multiple Low Earth Orbit Satellites. IEEE Transactions on Signal Processing, 2024; 72: 2783 DOI: 10.1109/TSP.2024.3408061Condividi questo articolo