Il DNA degli antichi Rapa Nui confuta la teoria dell'ecocidio sull'Isola di Pasqua

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Di Giovanni Dosa
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Statue dell'Isola di Pasqua con sfondo paesaggistico verde rigoglioso

RomeUno studio genetico recente su 15 antichi abitanti di Rapa Nui ha fornito nuove informazioni sulla storia dell'Isola di Pasqua, mettendo in discussione le vecchie teorie. La ricerca, pubblicata su Nature questa settimana, smentisce la credenza popolare che il popolo Rapanui abbia distrutto la propria società nel 1600 a causa dell'uso eccessivo delle risorse. Suggerisce inoltre che i polinesiani potrebbero aver incontrato gli indigeni americani prima dell'arrivo degli europei.

I risultati principali dello studio includono:

  • Nessuna evidenza di un collasso demografico nel 1600
  • Crescita demografica stabile dal XIII secolo al contatto con gli europei
  • Prove di contatti pre-europei con gli indigeni americani

La teoria dell'ecocidio mette in guardia contro l'uso eccessivo delle risorse. Sostiene che il popolo Rapanui sia cresciuto fino a oltre 15.000 persone, portando a deforestazione, penurie di risorse, fame, conflitti e, infine, al crollo della popolazione. Tuttavia, nuove ricerche genetiche mostrano nessuna prova di questo declino. La popolazione è rimasta stabile fino all'arrivo degli europei nel 1722. Questo mette in discussione la vecchia visione secondo cui i Rapanui non erano in grado di gestire correttamente le loro risorse e cultura.

Un recente studio genetico rivela che gli abitanti di Rapanui erano un popolo forte. Nonostante le difficili condizioni ambientali, riuscirono a mantenere stabile la loro popolazione per secoli. Questo ci porta a riconsiderare le nostre conoscenze su come gestivano la loro società e influenzavano l'ambiente.

Lo studio ha rilevato che circa il dieci percento dei geni degli antichi abitanti di Rapa Nui (Isola di Pasqua) deriva dagli Amerindi. Questo indica che i Polinesiani potrebbero aver viaggiato nelle Americhe e incontrato i popoli indigeni tra il XIII e il XV secolo, molto prima dell'arrivo degli Europei.

Recenti studi contraddicono le ricerche precedenti che avevano escluso l'idea di traversate del Pacifico basate su limitate prove di DNA antico. Le nuove scoperte indicano che gli antenati dei Rapanui erano abili navigatori. Questa nuova prospettiva mette in evidenza le avanzate capacità di navigazione dei polinesiani e solleva ulteriori domande sul loro contatto con altre culture antiche.

I Polinesiani e i Nativi Americani probabilmente si incontrarono prima di Colombo, anche se non sappiamo esattamente dove. Le prove genetiche indicano che interagirono attraverso il Pacifico, permettendoci di comprendere meglio le migrazioni umane e le civiltà antiche.

Lo studio ha implicazioni significative sugli sforzi attuali per il rimpatrio delle spoglie umane ai loro luoghi d'origine. I ricercatori hanno confermato che i 15 individui presenti al Musée de l'Homme a Parigi appartengono effettivamente alla comunità Rapanui. Questa scoperta facilita la pianificazione del loro ritorno all'Isola di Pasqua. Sarà fondamentale il ruolo della comunità Rapanui, attraverso la loro Commissione Consultiva dei Monumenti Nazionali, nel decidere come gestire i dati genetici e garantire il rispetto nel rimpatrio dei resti.

Title suggestion: Confermati i Rapanui: verso il ritorno dei resti all’Isola di Pasqua

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1038/s41586-024-07881-4

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

J. Víctor Moreno-Mayar, Bárbara Sousa da Mota, Tom Higham, Signe Klemm, Moana Gorman Edmunds, Jesper Stenderup, Miren Iraeta-Orbegozo, Véronique Laborde, Evelyne Heyer, Francisco Torres Hochstetter, Martin Friess, Morten E. Allentoft, Hannes Schroeder, Olivier Delaneau, Anna-Sapfo Malaspinas. Ancient Rapanui genomes reveal resilience and pre-European contact with the Americas. Nature, 2024; 633 (8029): 389 DOI: 10.1038/s41586-024-07881-4
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