Le alterazioni dei fibroblasti maschili con l'età aumentano la resistenza del melanoma alle terapie
RomeUno studio condotto dal Centro per il Cancro Kimmel della Johns Hopkins evidenzia che l'invecchiamento delle cellule cutanee maschili può portare a forme di melanoma più gravi e difficili da trattare. La ricerca, guidata da Ashani Weeraratna, Ph.D., e pubblicata su Cell, collega l'invecchiamento delle cellule della pelle a esiti peggiori per il melanoma negli uomini anziani. Il rischio di melanoma aumenta con l'età, e gli uomini più anziani affrontano tipi più aggressivi di questo tumore rispetto alle donne.
Weeraratna e il suo team hanno scoperto che i fibroblasti, le cellule che producono collagene e mantengono la pelle forte, invecchiano diversamente negli uomini e nelle donne. Negli uomini, i fibroblasti più anziani accumulano più molecole di ossigeno dannose, che danneggiano le cellule. Queste cellule producono anche una maggiore quantità di una proteina chiamata BMP2, solitamente coinvolta nella crescita delle ossa e della cartilagine. Questo cambiamento nei fibroblasti maschili rende le cellule di melanoma più aggressive e difficili da trattare. Il team ha scoperto che:
- Le cellule di melanoma trapiantate in topi maschi anziani hanno mostrato un maggior danno al DNA, indipendentemente dall'origine delle cellule tumorali.
- I fibroblasti maschili negli umani hanno prodotto più specie reattive dell'ossigeno.
- Una maggiore produzione di BMP2 ha portato a cellule di melanoma più invasive e resistenti ai trattamenti.
Bloccare la produzione di BMP2 con inibitori naturali ha reso le cellule di melanoma più sensibili ai trattamenti antitumorali sia nei topi maschi che femmine. Questa scoperta è cruciale per migliorare le terapie contro il cancro.
La maggior parte degli studi preclinici utilizza topi giovani, ma Weeraratna sottolinea l'importanza di includere anche topi anziani e cellule umane invecchiate per riflettere meglio lo sviluppo del cancro nella realtà. Questo potrebbe portare a cambiamenti significativi nella ricerca sul cancro, promuovendo trattamenti adatti all'età e al sesso.
Le ricerche future si concentreranno su come le variazioni del sistema immunitario dovute all'età e al sesso influenzano la risposta dei tumori ai trattamenti. Il team guidato da Weeraratna ha anche in programma di studiare altri tipi di cancro, inclusi quelli del pancreas.
Questi risultati hanno importanti implicazioni. Comprendendo i cambiamenti nell'ambiente tumorale in base all'età e al sesso, i trattamenti per il melanoma negli uomini anziani potrebbero migliorare. Questa ricerca è stata sostenuta da diverse istituzioni, tra cui la Johns Hopkins e il National Cancer Institute, dimostrando un forte impegno di squadra in queste scoperte.
Lo studio è pubblicato qui:
http://dx.doi.org/10.1016/j.cell.2024.08.013e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è
Yash Chhabra, Mitchell E. Fane, Sneha Pramod, Laura Hüser, Daniel J. Zabransky, Vania Wang, Agrani Dixit, Ruzhang Zhao, Edwin Kumah, Megan L. Brezka, Kevin Truskowski, Asmita Nandi, Gloria E. Marino-Bravante, Alexis E. Carey, Naina Gour, Devon A. Maranto, Murilo R. Rocha, Elizabeth I. Harper, Justin Ruiz, Evan J. Lipson, Elizabeth M. Jaffee, Kristin Bibee, Joel C. Sunshine, Hongkai Ji, Ashani T. Weeraratna. Sex-dependent effects in the aged melanoma tumor microenvironment influence invasion and resistance to targeted therapy. Cell, 2024; DOI: 10.1016/j.cell.2024.08.013Condividi questo articolo