Partecipanti condannano l'esclusione dai colloqui sul trattato globale sulla plastica
RomeEsperti si riuniscono questa settimana a Bangkok per lavorare al primo accordo globale contro l'inquinamento da plastica. Le negoziazioni finali per il trattato si terranno a novembre in Corea del Sud. Tuttavia, molte organizzazioni importanti si sentono escluse dalle attuali discussioni. Questi gruppi comprendono ambientalisti, leader tribali, residenti locali colpiti dalla produzione di plastica e persino alcuni rappresentanti dell'industria della plastica. Sostengono di non essere ammessi ai colloqui di Bangkok.
Il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, che ha organizzato l'incontro, ha ricevuto lettere da vari gruppi che criticano il riservato meeting di Bangkok. Questi gruppi affermano che la mancanza di trasparenza e di partecipazione pubblica sia in contrasto con le pratiche normali nella formulazione di accordi ambientali internazionali e potrebbe portare a risultati negativi.
Punti chiave della preoccupazione:
- Scarsa trasparenza e mancata partecipazione pubblica
- Contrasto con le pratiche standard dei trattati internazionali
- Rischio di creare un pericoloso precedente
Nei precedenti incontri, i paesi si concentravano principalmente su regole e procedure, compreso il sistema di voto. Ora, gli esperti stanno discutendo il contenuto del trattato. La riunione proseguirà la prossima settimana, ma solo i membri delle delegazioni nazionali e un gruppo ristretto di 24 esperti invitati possono partecipare. Due gruppi di esperti si stanno occupando delle sostanze chimiche nei prodotti in plastica e del finanziamento del trattato.
L'urgenza della questione rende questa esclusione particolarmente preoccupante. Nel 2022, gran parte dei paesi del mondo ha concordato di creare il primo trattato giuridicamente vincolante sull'inquinamento da plastica, con l'obiettivo di completarlo entro la fine del 2024. Questo trattato è cruciale per stabilire regole globali per gestire e ridurre l'inquinamento da plastica, inclusi i rifiuti negli oceani.
Migliaia di persone, tra cui ambientalisti, raccoglitori di rifiuti e scienziati, hanno partecipato alle precedenti discussioni per condividere le loro opinioni. Ora, la loro assenza potrebbe influenzare la direzione e la solidità del trattato. Il Consiglio Internazionale delle Associazioni Chimiche, particolarmente irritato per essere stato escluso, sottolinea la necessità della presenza dei suoi esperti per fornire consigli tecnici.
Un trattato efficace deve includere il contributo di tutti. I sostenitori di questa idea affermano che il trattato dovrebbe limitare la produzione di plastica e eliminare i prodotti chimici tossici presenti nelle plastiche, non solo gestire i rifiuti. Escludere diversi punti di vista, specialmente quelli dei gruppi pubblici, potrebbe indebolire il trattato. La Rete Internazionale per l'Eliminazione degli Inquinanti avverte che l'attuale approccio potrebbe non garantire abbastanza responsabilità per ottenere risultati concreti.
I trattati ambientali del passato, come la Convenzione di Minamata sul mercurio e la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti, permettevano la partecipazione degli osservatori. Questo ci porta a mettere in discussione le esclusioni attuali a Bangkok. Alcuni paesi, come Cina e Iran, includono gruppi industriali nelle loro delegazioni, mentre altri, come Uruguay, Filippine e Isole Cook, si avvalgono di organizzazioni non profit. Questa selezione crea ulteriori problematiche riguardo trasparenza ed equità.
Gli ambientalisti temono che prospettive cruciali vengano trascurate a Bangkok. I gruppi indigeni, i cui territori sono danneggiati dall'estrazione di combustibili fossili e dalla produzione nociva, inviano solo piccoli team. Il problema globale dell'inquinamento da plastica richiede molteplici punti di vista per creare un trattato efficace.
A Bangkok sono stati esclusi partecipanti chiave e la trasparenza è stata ridotta. Questo solleva preoccupazioni sulla qualità e l'inclusività del prossimo trattato globale sulla plastica. C'è il rischio che l'accordo sia meno efficace, ostacolando gli sforzi per ridurre l'inquinamento da plastica in tutto il mondo.
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