Acidi grassi nel sangue cordonale: possibili legami con i disturbi dello spettro autistico

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Di Maria Astona
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Cordone ombelicale con goccia di sangue collegata al cervello

RomeRicercatori giapponesi trovano legame tra acidi grassi nel sangue del cordone ombelicale e autismo

Il Professor Hideo Matsuzaki e il suo team dell'Università di Fukui hanno scoperto una possibile correlazione tra alcuni acidi grassi presenti nel sangue del cordone ombelicale e l'autismo. Lo studio si è concentrato sui acidi grassi polinsaturi (PUFA) e sulle sostanze da essi prodotte, controllate dagli enzimi cytochrome P450 (CYP).

Scoperte recenti:

  • Alti livelli della molecola 11,12-diHETrE sono stati associati a problemi più gravi nelle interazioni sociali.
  • Bassi livelli di 8,9-diHETrE sono stati correlati con comportamenti ripetitivi e restrittivi.
  • Queste correlazioni erano più specifiche per le ragazze.

Gli studiosi hanno analizzato i livelli di certi acidi grassi nel sangue del cordone ombelicale di 200 bambini. I campioni di sangue sono stati prelevati alla nascita. Successivamente, quando i bambini avevano sei anni, sono stati valutati i sintomi dell'autismo e il loro funzionamento adattivo. Lo studio ha rivelato che livelli elevati di un particolare acido grasso chiamato 11,12-diidrossieicosatrienoico (diHETrE), derivante dall'acido arachidonico, erano fortemente associati a sintomi più gravi dell'autismo.

Il Prof. Matsuzaki ha spiegato che il metabolismo del CYP produce sia sostanze anti-infiammatorie chiamate acidi grassi epoxidi (EpFAs) sia sostanze infiammatorie chiamate acidi grassi diidrossilici (dioli). Lo studio ha suggerito che livelli più bassi di EpFAs e più alti di dioli durante il periodo fetale potrebbero influenzare i sintomi dell'ASD e rendere più difficili le attività quotidiane per i bambini.

Questo studio è significativo perché offre un metodo per prevedere l'autismo in anticipo. Monitorando i livelli di diHETrE alla nascita, i medici potrebbero individuare i bambini a rischio di autismo. Scoprire il disturbo precocemente è fondamentale perché permette di iniziare i trattamenti prima, migliorando così la qualità della vita dei bambini con autismo.

Lo studio ha rivelato che esistono differenze tra maschi e femmine riguardo al modo in cui certi grassi nel corpo sono collegati all'autismo. I risultati hanno mostrato che questi problemi con i grassi erano più frequenti nelle ragazze rispetto ai ragazzi, suggerendo che il sesso potrebbe influenzare il ruolo di questi grassi nello sviluppo dell'autismo.

I ricercatori hanno ipotizzato che impedire il metabolismo di diHETrE durante la gravidanza potrebbe aiutare a prevenire i tratti autistici. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche prima che questa metodologia possa essere applicata nella pratica medica.

Lo studio evidenzia la necessità di ulteriori ricerche sugli acidi grassi polinsaturi (PUFA) e i loro effetti sui disturbi dello spettro autistico (ASD). Precedenti ricerche sui topi avevano suggerito una connessione, ma questo studio è tra i primi a esaminarla sugli esseri umani.

Lo studio propone un nuovo metodo per diagnosticare precocemente l'autismo e potenzialmente trattarlo prima della nascita. La ricerca indica che alcune sostanze chimiche nel corpo, come il diHETrE, sono collegate ai sintomi dell'autismo. Questo ci aiuta a comprendere meglio l'autismo e potrebbe ridurne gli effetti sui bambini.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1111/pcn.13710

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

Takaharu Hirai, Naoko Umeda, Taeko Harada, Akemi Okumura, Chikako Nakayasu, Takayo Ohto‐Nakanishi, Kenji J. Tsuchiya, Tomoko Nishimura, Hideo Matsuzaki. Arachidonic acid‐derived dihydroxy fatty acids in neonatal cord blood relate symptoms of autism spectrum disorders and social adaptive functioning: Hamamatsu Birth Cohort for Mothers and Children (HBC Study). Psychiatry and Clinical Neurosciences, 2024; DOI: 10.1111/pcn.13710
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