Introduzione del persico del Nilo ha ridotto drasticamente la diversità genetica nei ciclidi del Lago Vittoria
RomeRecenti studi hanno rivelato che l'invasione del persico del Nilo nel Lago Vittoria ha drasticamente ridotto la varietà genetica dei ciclidi locali. Gli scienziati del Tokyo Tech hanno esaminato i geni di questi pesci e hanno scoperto che l'introduzione del persico del Nilo negli anni '50 ha causato un forte calo delle popolazioni ittiche locali, portando così a una diminuzione della diversità genetica in diverse specie di ciclidi.
Ecco i punti principali:
- Negli anni '50 il pesce persico del Nilo fu introdotto nel Lago Vittoria per soddisfare la domanda commerciale della sua carne.
- Il pesce persico ha devastato le popolazioni native di ciclidi nel lago.
- Negli anni '90 si stimava che oltre 200 specie di ciclidi fossero estinte a causa del pesce persico.
I ricercatori Masato Nikaido e Minami Imamoto del Tokyo Tech hanno analizzato i genomi di 137 specie di ciclidi endemici del Lago Vittoria. Hanno scoperto che quattro specie di ciclidi del Golfo di Mwanza hanno subito un drastico calo genetico, riducendo significativamente la loro diversità genetica.
Tra gli anni '70 e '90, ci fu un calo significativo di questi pesci, seguito da una parziale ripresa. Questo periodo coincise con l'introduzione del persico del Nilo. I ciclidi mangiatori di uova Haplochromis sp. 'matumbi hunter' e Haplochromis microdon ne furono particolarmente colpiti. Il genoma del matumbi hunter, in particolare, diverge notevolmente da quello delle specie affini.
Questo studio è il primo a dimostrare come l'incremento del persico del Nilo abbia influenzato la composizione genetica dei ciclidi del Lago Vittoria. La riduzione della diversità genetica può diminuire la capacità di una specie di sopravvivere e adattarsi.
Masato Nikaido ha osservato che i pesci carnivori, inclusi quelli che si nutrono di uova, hanno subito cali di popolazione più gravi. Lo studio fornisce nuove informazioni preziose per la biologia della conservazione. I test genetici possono identificare quali specie necessitano di protezione urgente e aiutare a creare aree di pesca vietata. Alcune specie di ciclidi, una volta ritenute estinte, stanno lentamente ricomparendo.
Studiare i genomi delle diverse specie può aiutarci a proteggere la fauna selvatica e rigenerare gli ecosistemi.
Ricercatori del Tokyo Tech, della SOKENDAI e dell'Istituto di Ricerca sulla Pesca della Tanzania hanno collaborato a questo studio, pubblicato integralmente sulla rivista Molecular Biology and Evolution.
La ricerca rivela l'impatto dannoso dell'introduzione di specie non autoctone negli ecosistemi e sottolinea l'importanza di gestire e proteggere attentamente la biodiversità.
Lo studio è pubblicato qui:
http://dx.doi.org/10.1093/molbev/msae093e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è
Minami Imamoto, Haruna Nakamura, Mitsuto Aibara, Ryo Hatashima, Ismael A Kimirei, Benedicto B Kashindye, Takehiko Itoh, Masato Nikaido. Severe Bottleneck Impacted the Genomic Structure of Egg-Eating Cichlids in Lake Victoria. Molecular Biology and Evolution, 2024; 41 (6) DOI: 10.1093/molbev/msae093Condividi questo articolo