Nuova ricerca: il ruolo chiave della corteccia orbitofrontale nell'udito e nell'apprendimento

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Di Fedele Bello
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Diagramma del cervello evidenziando la corteccia orbitofrontale

RomeRicercatori dell'Università del Maryland hanno scoperto che la corteccia orbitofrontale (OFC), una parte del cervello principalmente associata alle decisioni, aiuta anche la corteccia uditiva ad adattarsi a diverse situazioni di ascolto. Lo studio, condotto sui gerbilli, è stato pubblicato nella rivista Current Biology l'11 luglio 2024.

Alcuni punti principali dello studio sono:

  • L'OFC consente alla corteccia uditiva di adattarsi ai cambiamenti di contesto.
  • I gerbilli sono stati testati in condizioni di ascolto sia passive che attive.
  • Silenziare l'OFC comprometteva la capacità dei gerbilli di cambiare modalità di ascolto.

La professoressa associata Melissa Caras ha spiegato che la nostra capacità di udire dipende non solo dai suoni che percepiamo, ma anche dalle nostre azioni e dalle nostre priorità in quel momento. Comprendere come funzionano questi processi cerebrali potrebbe aiutare a sviluppare migliori trattamenti per condizioni come l'autismo, la dislessia e la schizofrenia, che comportano problemi di controllo sensoriale.

I gerbilli sono stati oggetto di uno studio per capire come reagiscono ai suoni. In una fase dell'esperimento, gli animali ascoltavano senza dover fare nulla, mentre in un'altra dovevano rispondere attivamente ai suoni percepiti. Analizzando l'attività cerebrale, i ricercatori hanno scoperto che una parte del cervello, chiamata corteccia orbitofrontale (OFC), invia segnali alla corteccia uditiva quando i gerbilli devono prestare attenzione. Questo meccanismo permette loro di passare dall'ascolto passivo a una risposta attiva.

Quando l'OFC veniva disattivato, gli animali faticavano a modificare il loro modo di ascoltare. Caras ha detto che senza questi segnali, non potevano variare la percezione dei suoni.

Questo studio è stato condotto sugli animali, ma i risultati potrebbero essere utili per la salute umana. È fondamentale concentrarsi su suoni chiave per attività quotidiane come parlare e muoversi in luoghi affollati. I ricercatori vogliono approfondire come il corteccia orbitofrontale (OFC) comunica con la corteccia uditiva. Sperano che rafforzando questa connessione si possa migliorare l'udito delle persone.

Questa ricerca aiuta a sviluppare nuove metodologie per migliorare l'udito sia per le persone con problemi acustici che per chi possiede una capacità uditiva normale. Ulteriori studi potrebbero anche portare a trattamenti per i disturbi dello sviluppo cerebrale. Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health.

Lo studio rappresenta un importante passo avanti nella comprensione di come il cervello adatta l'udito di fronte a cambiamenti improvvisi nell'ambiente. Questa scoperta potrebbe portare a trattamenti migliori e a una salute uditiva migliorata.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1016/j.cub.2024.06.036

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

Matheus Macedo-Lima, Lashaka Sierra Hamlette, Melissa L. Caras. Orbitofrontal cortex modulates auditory cortical sensitivity and sound perception in Mongolian gerbils. Current Biology, 2024; DOI: 10.1016/j.cub.2024.06.036
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