Nuova ricerca: rendere sicure le patate rimuovendo i composti tossici potenzialmente letali
RomeScienziati hanno trovato un metodo per eliminare sostanze chimiche nocive dalle patate, rendendole più sicure sia da mangiare che da conservare. Le patate generano dei composti chiamati glicoalcaloidi steroidei (SGA) per difendersi dagli insetti, ma tali composti possono risultare pericolosi per l'uomo, in particolare nelle parti verdi e nei germogli della patata.
Scoperto da ricercatori dell'UC Riverside un processo genetico chiave nella produzione di SGA. Grazie a questa scoperta, è possibile modificare il processo affinché questi composti vengano prodotti solo nelle foglie che non consumiamo, offrendo diversi vantaggi.
- Consumo più sicuro: La minore tossicità riduce il rischio di avvelenamento da patate.
- Migliore conservazione: Le patate possono essere esposte alla luce del sole senza aumentare la tossicità.
- Adattabilità a spazi ed ambienti estremi: Favorisce la coltivazione in condizioni difficili.
Scienziati dell'UCR, dell'Istituto Weizmann, dell'Università di Kobe e di altri enti hanno raggiunto un traguardo significativo. Stanno utilizzando la proteina GAME15, che aiuta a controllare la produzione di SGA, per sviluppare nuovi metodi in agricoltura.
Modificare il modo in cui vengono prodotte certe sostanze nelle patate potrebbe aiutare gli agricoltori a coltivare raccolti più sani che si proteggono in modo naturale. Questo metodo potrebbe ridurre lo spreco alimentare e promuovere pratiche agricole più ecologiche. Di conseguenza, gli agricoltori potrebbero risparmiare denaro riducendo le perdite e ottenendo possibilmente una maggiore produzione a ogni raccolto.
Rendere commestibili tutte le parti delle piante di patate potrebbe rivoluzionare l'uso del cibo nelle missioni spaziali. Gli astronauti potrebbero consumare foglie, steli e altre parti che solitamente scartiamo, ottenendo così più nutrienti e una dieta più varia. Questo concetto potrebbe anche trasformare l'agricoltura urbana e nelle aziende agricole verticali, offrendo nuove fonti alimentari da piante che pensavamo di non poter mangiare.
Questo studio potrebbe portare a ricerche simili su altre colture, come i pomodori, per trovare modi per controllare la produzione di tossine. Potrebbe contribuire a riprogettare le piante per affrontare le sfide alimentari future. Comprendere i processi chimici delle piante aiuta a migliorare la sicurezza alimentare sulla Terra e a sostenere la coltivazione di colture nello spazio.
Lo studio è pubblicato qui:
http://dx.doi.org/10.1126/science.adq5721e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è
Adam Jozwiak, Sayantan Panda, Ryota Akiyama, Ayano Yoneda, Naoyuki Umemoto, Kazuki Saito, Shuhei Yasumoto, Toshiya Muranaka, Sachin A. Gharat, Yana Kazachkova, Yonghui Dong, Shlomy Arava, Inna Goliand, Reinat Nevo, Ilana Rogachev, Sagit Meir, Masaharu Mizutani, Asaph Aharoni. A cellulose synthase–like protein governs the biosynthesis of Solanum alkaloids. Science, 2024; 386 (6728) DOI: 10.1126/science.adq5721Condividi questo articolo