La lenta resilienza della natura: le piante impiegano millenni per riprendersi dal riscaldamento globale

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Di Giovanni Dosa
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Piante appassite sotto un sole cocente con orologio.

RomeRecenti studi rivelano che importanti cambiamenti climatici possono destabilizzare il controllo del carbonio e del clima della Terra per milioni di anni. Questa informazione deriva dall'analisi del passato del nostro pianeta, che mostra come enormi eruzioni vulcaniche abbiano rilasciato vaste quantità di carbonio. Questi eventi hanno provocato un rapido riscaldamento climatico e estinzioni di massa sia sulla terraferma che negli oceani, alterando i sistemi naturali della Terra per lunghi periodi.

Ricercatori dell'ETH di Zurigo e di altre istituzioni hanno esaminato cambiamenti climatici passati analizzando dati chimici provenienti dai sedimenti e utilizzando modelli per capire come le piante influenzino il clima. Hanno posto particolare attenzione su tre eventi climatici importanti, compreso l'evento delle Trappole Siberiane che portò all'estinzione di massa del Permiano-Triassico circa 252 milioni di anni fa. Durante questo evento, circa 40.000 gigatoni di carbonio furono rilasciati in 200.000 anni, causando un aumento delle temperature globali da 5 a 10°C e portando alla più grave estinzione nella storia della Terra.

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Le ricerche mostrano che la sequestrazione del carbonio tramite la disgregazione chimica delle rocce e la produzione di carbonio organico influenzano il riscaldamento climatico. Dopo certi eventi, la vegetazione impiega milioni di anni per riprendersi, indebolendo così la capacità della Terra di regolare il clima. La velocità con cui la vegetazione si adatta o si sposta ha un impatto su quanto rapidamente il clima può stabilizzarsi.

Julian Rogger, il ricercatore principale, spiega che dopo questi eventi la vegetazione si riprende molto lentamente, rendendo difficile la stabilizzazione del clima. Questo prolungato periodo di riscaldamento sottolinea quanto sia importante la vegetazione per il clima terrestre. Se le piante non riescono a spostarsi rapidamente o ad adattarsi a zone più fresche, si verificano cambiamenti climatici significativi e duraturi.

Il cambiamento climatico causato dall'uomo oggi avanza molto rapidamente. Attività come la combustione di combustibili fossili e la deforestazione aumentano i gas serra nell'atmosfera. Questa rapida evoluzione danneggia i sistemi naturali più velocemente di quanto possano adattarsi, causando più danni degli eventi vulcanici più grandi nella storia della Terra.

Le nostre crescenti emissioni e la deforestazione diffusa indeboliscono gli ecosistemi naturali. Questo riduce la loro capacità di assorbire il carbonio e destabilizza il clima globale. Questi dati evidenziano l'urgenza di ripristinare e proteggere la vegetazione. La storia mostra che recuperare da tali danni richiede molto tempo, rendendo cruciale agire ora per contrastare il cambiamento climatico.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1126/science.adn3450

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

Julian Rogger, Emily J. Judd, Benjamin J. W. Mills, Yves Goddéris, Taras V. Gerya, Loïc Pellissier. Biogeographic climate sensitivity controls Earth system response to large igneous province carbon degassing. Science, 2024; 385 (6709): 661 DOI: 10.1126/science.adn3450
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