Parker Solar Probe: scoperto un segreto del Sole, esclusa una teoria sul calore della corona

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Di Torio Alleghi
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Parker Solar Probe vicino alla rovente corona solare.

RomeLa sonda Parker della NASA ha fatto una scoperta significativa sulla corona solare, il caldissimo strato esterno del sole. Gli scienziati cercavano di capire perché la corona sia molto più calda della superficie solare. Uno studio dell'Università del Michigan, pubblicato su The Astrophysical Journal Letters, ha ora escluso una possibile spiegazione di questo fenomeno.

Principali conclusioni:

  • La corona solare può essere fino a 200 volte più calda della superficie del sole.
  • La sonda Parker Solar Probe non ha rilevato pieghe magnetiche a forma di S, note come switchbacks, all'interno della corona.
  • Si pensava che gli switchbacks potessero contribuire al riscaldamento della corona.
  • Gli switchbacks sono assenti nella corona ma compaiono vicino al sole nel vento solare.

L'obiettivo della Parker Solar Probe è scoprire perché lo strato esterno del sole è così caldo. La sonda spaziale è dotata di strumenti per misurare la densità, la temperatura e il movimento del plasma in questo strato. Inizialmente, gli scienziati hanno osservato diversi cambiamenti improvvisi nel campo magnetico solare chiamati "switchbacks". Questi switchbacks modificano temporaneamente la direzione del campo magnetico e accumulano una grande quantità di energia magnetica.

Nuovi dati dalle prime 14 orbite di Parker attorno al Sole mostrano l'assenza di inversioni nella corona, mettendo in dubbio l'idea che le inversioni create sulla superficie solare siano responsabili del riscaldamento della corona e dell'accelerazione del vento solare.

Questa scoperta è cruciale poiché modifica la direzione delle ricerche sull'origine del calore della corona solare. La sonda Parker Solar Probe non ha rilevato inversioni nella corona, suggerendo che queste curve potrebbero formarsi al di fuori della corona o perdere energia in modi che non avevamo previsto.

Gli scienziati stanno ancora cercando di capire come si formino i switchbacks. Alcuni ipotizzano che la turbolenza nel vento solare faccia cambiare forma al campo magnetico. Altri credono che i switchbacks abbiano origine da interazioni sulla superficie del sole. Poiché non ci sono switchbacks nella corona, si pensa che si formino nel vento solare.

Collisioni magnetiche sulla superficie solare potrebbero contribuire a riscaldare la corona. Questi eventi generano onde e flussi di plasma veloce che attraversano l'atmosfera solare. Prima di trasformarsi in deviazioni nel vento solare, le onde potrebbero dissiparsi e riscaldare la corona.

Le future missioni della Parker Solar Probe raccoglieranno ulteriori dati, soprattutto avvicinandosi maggiormente al sole, con la prossima raccolta di dati significativi prevista per il 24 dicembre 2024. Queste missioni contribuiranno a testare le teorie e potrebbero fornire più informazioni sull'origine dei switchback e sul loro potenziale ruolo nel riscaldamento della corona.

Gli studiosi sono entusiasti di analizzare i nuovi dati. Questi risultati miglioreranno la nostra comprensione della fisica solare, dell'atmosfera del sole e del suo impatto sul nostro sistema solare.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.3847/2041-8213/ad60bc

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

M. Akhavan-Tafti, S. L. Soni. In Situ Mechanisms are Necessary for Switchback Formation. The Astrophysical Journal Letters, 2024; 970 (2): L26 DOI: 10.3847/2041-8213/ad60bc
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