Google affronta nuovo processo antitrust sul monopolio della pubblicità online

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Di Giovanni Dosa
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Logo di Google con martelletto e lente di ingrandimento per la ricerca

RomeGoogle affronta un nuovo grande processo antitrust per il suo presunto monopolio nel settore del motore di ricerca. Questo nuovo processo, iniziato lunedì ad Alexandria, Virginia, riguarda il settore della tecnologia pubblicitaria di Google. A differenza del precedente caso, questa volta non ci sarà una giuria, poiché Google ha pagato oltre 2 milioni di dollari. Sarà il giudice distrettuale Leonie Brinkema a emettere il verdetto.

Reti Google registra un calo di ricavi: da 31,7 miliardi di dollari nel 2021 a 31,3 miliardi nel 2023, ma la situazione resta delicata. Il giudice Brinkema, noto per la sua esperienza in casi di terrorismo e civili tecnici, ora presiede un processo che potrebbe trasformare radicalmente il business pubblicitario di Google. Tra i possibili esiti, Google potrebbe essere costretta a vendere parti della sua divisione ad tech, con ripercussioni sui ricavi complessivi dell'azienda.

Punti salienti di questo processo sono:

  • Calano le entrate di Google Networks nonostante le accuse di monopolio.
  • Il processo è sotto la giurisdizione del giudice Leonie Brinkema.
  • Google ha trasformato il processo in un processo senza giuria pagando oltre 2 milioni di dollari.
  • I querelanti includono importanti editori di giornali come The New York Times Co. e Gannett.
  • Possibili cessioni del business pubblicitario di Google come rimedio.

Dirigenti di grandi quotidiani e altri testimoni governativi testimonieranno riguardo a come le azioni di Google abbiano influenzato le loro attività. I procuratori sostengono che Google addebita tariffe molto elevate, rendendo difficile per gli editori web guadagnare dai loro contenuti. Questa situazione li costringe a mostrare più pubblicità, a impostare costosi paywall o, nel peggiore dei casi, a chiudere. Google risponde affermando che le sue tariffe sono eque e che la sua tecnologia aiuta gli annunci e le pagine web a caricarsi rapidamente e in sicurezza.

Google sostiene che il caso si concentri troppo sugli annunci display per desktop, trascurando l'uso crescente di app mobili e social media per la pubblicità. La difesa sottolinea che dal 2012 la maggior parte degli utenti non visita più principalmente i siti web tradizionali, ma preferisce utilizzare social media, piattaforme video e app mobili.

Il processo si svolge in un tribunale all'antica dove la tecnologia è poco presente. Questa realtà è in netto contrasto con le tematiche all'avanguardia discusse nel caso. Google desiderava avere più di due computer per parte durante il processo, ma la richiesta è stata respinta, sottolineando la natura tradizionale dell'aula di giustizia.

Date le circostanze, questa disputa legale potrebbe rivoluzionare il mercato pubblicitario, rafforzando o indebolendo la posizione di Google nel settore della tecnologia pubblicitaria. Con ricadute significative per editori web e concorrenti, tutti attendono con impazienza l'esito di questo processo.

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