Australia: revocate onorificenze militari per accuse di crimini in Afghanistan
RomeLe autorità australiane hanno deciso di ritirare le medaglie ad alcuni comandanti militari a causa di accuse di crimini di guerra in Afghanistan. Questa decisione ha generato molte discussioni e interrogativi sulla responsabilità ai vari livelli di comando. La scelta è stata criticata, in particolare da Martin Hamilton-Smith, presidente dell'Associazione Australian Special Air Service, che l'ha definita un tradimento del coraggio dei soldati.
Punti chiave da considerare:
- Medaglie revocate a causa della responsabilità dell'unità, non per colpa individuale.
- Critiche da parte delle associazioni militari per un presunto tradimento.
- Ad oggi, nessuna condanna penale per crimini di guerra contro veterani australiani.
- Recenti accuse contro persone come Oliver Schulz.
Il deputato dell'opposizione Andrew Hastie ha messo in luce la mancanza di coraggio dei principali leader politici e militari di Canberra nell'affrontare i problemi. Ha affermato che avrebbero dovuto porre domande cruciali sui rapporti post-missione. Le osservazioni di Hastie evidenziano un problema più grande: le carenze nei controlli che hanno permesso che presunti crimini di guerra restassero inosservati per molto tempo.
Nessun veterano australiano è stato condannato per crimini di guerra in Afghanistan, ma l'ex avvocato dell'esercito David McBride è stato incarcerato per aver divulgato informazioni che svelavano tali accuse. Questa situazione dipinge un quadro preoccupante in cui i denunciatori vengono puniti duramente, mentre i presunti responsabili di crimini di guerra non vengono chiamati a rispondere delle loro azioni.
Ex-commando australiano accusato di crimini di guerra
Nel 2023, l'ex soldato delle forze speciali Oliver Schulz è stato incriminato per aver sparato a un civile, diventando il primo veterano australiano accusato di tale reato. Inoltre, Ben Roberts-Smith, il veterano di guerra vivente più decorato dell'Australia, è stato trovato colpevole in un tribunale civile di aver probabilmente ucciso illegalmente quattro afghani. Tuttavia, non è stato accusato di alcun crimine, sollevando preoccupazioni sul sistema di giustizia militare australiano.
Il dibattito sulla revoca delle medaglie evidenzia un problema di responsabilità nelle forze armate australiane. Costringe il paese a confrontarsi con questioni difficili riguardo alle sue azioni in guerra e a come garantisce la giustizia.
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