Imposta sui turisti a Venezia: incassati 2,2 milioni, ma folla invariata

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Di Maria Astona
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"Canali di Venezia affollati di gondole con cartelli di tassa per i pendolari"

RomeDal 25 aprile fino a metà luglio di quest'anno, Venezia ha introdotto una tassa per i visitatori giornalieri in 29 giorni, concentrandosi sui weekend e sui giorni festivi. Questo provvedimento, che era stato posticipato a causa della pandemia, ha ricevuto il sostegno dell'UNESCO per evitare che Venezia venisse inclusa nella lista dei siti del patrimonio mondiale in pericolo. La tassa ha generato 2,2 milioni di dollari, ma le opinioni sull'efficacia di questa misura variano.

L'imposta non è stata applicata agli ospiti degli hotel veneziani poiché già versano una tassa di soggiorno. Inoltre, vi erano altre eccezioni:

  • Bambini sotto i 14 anni
  • Residenti della regione
  • Studenti
  • Lavoratori
  • Persone in visita a parenti

Le autorità cittadine, compreso il responsabile del turismo Simone Venturini, intendono mantenere la tassa e, forse, aumentarla. Stanno pensando di raddoppiarla a 10 euro l'anno prossimo.

Nonostante gli avvertimenti sulle sanzioni, nessuna multa è stata inflitta a coloro che non hanno pagato. Il numero di visitatori giornalieri variava tra 8.500 e 20.800 persone. I funzionari comunali hanno attribuito l'assenza di multe a un "lancio graduale". I critici sostengono che questo abbia ridotto i pagamenti, poiché i visitatori si sono resi conto che non avrebbero affrontato conseguenze.

Critici affermano che la tassa non ha migliorato la qualità della vita a Venezia. Le strade e i taxi acquei restano affollati. Suggeriscono politiche per incoraggiare il ritorno dei residenti nel centro storico, dove ora vivono meno persone rispetto al passato. Una proposta è quella di limitare gli affitti a breve termine. Attualmente, ci sono più alloggi per turisti che residenti nel centro storico, dove vivono solo 50.000 persone.

Alcuni cittadini, come il residente Martini, ritengono che aumentare la tariffa a 10 euro renderà Venezia meno accogliente. Le proteste hanno inoltre sollevato preoccupazioni riguardo al sistema di sorveglianza elettronica e video avviato nel 2020. Questo sistema monitora i dati dei telefoni cellulari dei visitatori ed è fondamentale per il controllo del turismo in città. I manifestanti temono per la privacy e l'uso dei dati personali.

La tassa potrebbe generare entrate, ma non risolve i problemi principali di Venezia. Non fermerà il sovraffollamento né migliorerà la vita dei cittadini. Per aiutare davvero, Venezia ha bisogno di politiche più ampie come la riduzione degli affitti a breve termine e l'incoraggiamento della residenza stabile. Venezia dovrebbe anche prestare attenzione all'uso della sorveglianza, bilanciando la gestione dei turisti con il rispetto della privacy dei cittadini. L'obiettivo dovrebbe essere soluzioni a lungo termine, non rapide soluzioni finanziarie.

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