Allarme rabbia tra le foche in Sudafrica
RomeScoperta della rabbia nelle foche in Sudafrica
Per la prima volta, gli scienziati in Sudafrica hanno identificato la presenza di rabbia nelle foche. L'epidemia sembra essere iniziata quando una foca del Capo ha morso un cane vicino a Città del Capo. Successivi test hanno confermato la presenza del virus nei campioni cerebrali delle foche. I ricercatori ritengono che la rabbia sia probabilmente stata trasmessa ai pinnipedi dagli sciacalli dal dorso nero in Namibia, indicando una possibile diffusione della malattia tra diverse specie.
Gli esperti stanno cercando di capire come la rabbia sia arrivata in questi mammiferi marini, se si sta diffondendo tra i gruppi di foche e come eventualmente controllarla. Alcuni ricercatori ritengono che siano gli sciacalli, predatori dei cuccioli di foca, ad aver trasmesso la rabbia alle foche.
Fino ad ora, sono emerse preoccupazioni principali:
- Dinamiche a lungo termine della trasmissione tra le foche
- Possibile diffusione della rabbia agli esseri umani
- Sfide nella vaccinazione di grandi popolazioni di foche migratrici
- Probabilità di trasmissione ad altre specie selvatiche
Allerta foche nelle zone costiere vicino a Città del Capo, dove questi animali entrano spesso in contatto con le persone. Sebbene le foche si comportino in modo aggressivo e abbiano più interazioni con gli esseri umani, nessuna persona ha contratto la rabbia. Le autorità hanno iniziato a vaccinare le foche in alcune aree come misura di precauzione.
Le Sfide e le Implicazioni Globali
Vaccinare le foche contro la rabbia presenta delle sfide poiché si spostano continuamente nell'acqua. I metodi tradizionali, come l'uso di esche, risultano inefficaci perché le foche si nutrono principalmente di pesci vivi. È necessario quindi sviluppare nuove strategie per somministrare vaccini che siano efficaci negli ambienti marini.
Diffondersi della rabbia: una minaccia per le foche?
Un'altra grande preoccupazione è che la rabbia possa estendersi ad altri tipi di foche e, in futuro, in ogni parte del mondo. Anche se è improbabile, le conseguenze potrebbero essere enormi se il virus dovesse raggiungere diverse aree e specie. In passato, il virus della rabbia si è trasmesso tra tipi diversi di animali, ma a volte questi casi sono diminuiti anche senza interventi mirati.
Funzionari del Sudafrica collaborano con esperti internazionali a causa dell'interesse mondiale verso questo sviluppo. I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti (CDC) monitorano attentamente l’epidemia, ma sperano che la situazione si risolva autonomamente.
L'obiettivo principale è comprendere la diffusione della malattia e migliorare la nostra risposta. Per affrontare questi problemi, è necessaria la collaborazione regionale, un aumento dei finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo di nuove idee per i vaccini, al fine di ridurre potenziali problemi ambientali e sanitari.
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