Nuova scoperta: nell'Alzheimer anche gli oligodendrociti giocano un ruolo cruciale

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Di Maria Astona
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Cellule gliali che producono beta-amiloide nel cervello.

RomeRecenti studi rivelano un nuovo aspetto del morbo di Alzheimer. Oltre ai neuroni, anche un tipo di cellula gliale chiamata oligodendrociti ha un ruolo significativo nello sviluppo della malattia. L'Alzheimer colpisce circa 35 milioni di persone nel mondo, causando principalmente perdita di memoria, confusione e problemi di linguaggio. La malattia è in gran parte dovuta all'accumulo di proteina beta-amiloide in aggregati insolubili, che formano placche tra i neuroni, danneggiandoli.

Un team di ricercatori dell'Istituto Max Planck per le Scienze Multidisciplinari ha scoperto che le cellule chiamate oligodendrociti, oltre ai neuroni, producono una grande quantità di proteina beta amiloide. Questa scoperta potrebbe aprire la strada a nuove terapie.

Scoperte Chiave:
  • I neuroni sono i principali produttori di beta amiloide.
  • Anche gli oligodendrociti partecipano alla produzione di beta amiloide.
  • La formazione delle placche è legata alla presenza di beta amiloide neuronale.
  • Ridurre la produzione di beta amiloide negli oligodendrociti può diminuire la formazione delle placche di circa il 30 percento.
  • L'eliminazione del gene BACE1 nei neuroni riduce la formazione delle placche di oltre il 95 percento.

La scoperta che gli oligodendrociti contribuiscono alla produzione di beta-amiloide è estremamente rilevante. Queste cellule, che principalmente formano la mielina per facilitare la trasmissione dei segnali nervosi, giocano un ruolo cruciale. Un funzionamento inadeguato della mielina peggiora la malattia di Alzheimer. Pertanto, concentrarsi sugli oligodendrociti potrebbe essere un'ottima strategia per ridurre l'accumulo di placche.

I ricercatori hanno utilizzato la microscopia 3D a foglio di luce per ottenere una visione dettagliata delle placche amiloidi nel cervello. Hanno bloccato l'enzima BACE1 sia nei neuroni che negli oligodendrociti nei topi per osservare gli effetti. I risultati hanno mostrato che l'inibizione dell'attività di BACE1 negli oligodendrociti ha portato a una riduzione delle placche, suggerendo il loro coinvolgimento nella malattia di Alzheimer.

Le ricerche mostrano che il danno causato dall'amiloide beta nell'Alzheimer potrebbe derivare dalla sua accumulazione sia nei neuroni che negli oligodendrociti. Se le terapie riescono a bloccare l’enzima BACE1 prima che si accumuli troppa amiloide beta, questo potrebbe ritardare la formazione delle placche. Ciò potrebbe rallentare la progressione della malattia, permettendo trattamenti più precoci e migliori risultati per i pazienti.

La malattia di Alzheimer porta alla perdita di memoria e difficoltà cognitive. Danneggia anche la struttura e la funzione del cervello. Concentrarsi sugli oligodendrociti potrebbe aiutare a proteggere la mielina, offrendo nuove prospettive terapeutiche per diverse manifestazioni della malattia.

Espandere la ricerca per includere le cellule gliali insieme ai neuroni può condurre a nuove opzioni terapeutiche. Gli scienziati potrebbero indagare se anche gli astrociti e la microglia, altre tipologie di cellule gliali, svolgano un ruolo nella malattia di Alzheimer.

Studiare il ruolo degli oligodendrociti nella produzione di beta-amiloide sta rivoluzionando la ricerca sull'Alzheimer. Questo approccio sottolinea l'importanza di considerare tutti i tipi di cellule cerebrali, aprendo la strada a nuove terapie e migliorando i risultati per i pazienti.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1038/s41593-024-01730-3

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

Andrew Octavian Sasmita, Constanze Depp, Taisiia Nazarenko, Ting Sun, Sophie B. Siems, Erinne Cherisse Ong, Yakum B. Nkeh, Carolin Böhler, Xuan Yu, Bastian Bues, Lisa Evangelista, Shuying Mao, Barbara Morgado, Zoe Wu, Torben Ruhwedel, Swati Subramanian, Friederike Börensen, Katharina Overhoff, Lena Spieth, Stefan A. Berghoff, Katherine Rose Sadleir, Robert Vassar, Simone Eggert, Sandra Goebbels, Takashi Saito, Takaomi Saido, Gesine Saher, Wiebke Möbius, Gonçalo Castelo-Branco, Hans-Wolfgang Klafki, Oliver Wirths, Jens Wiltfang, Sarah Jäkel, Riqiang Yan, Klaus-Armin Nave. Oligodendrocytes produce amyloid-β and contribute to plaque formation alongside neurons in Alzheimer’s disease model mice. Nature Neuroscience, 2024; DOI: 10.1038/s41593-024-01730-3
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