Sollevazione nell'istituto penitenziario di Trieste: detenuti in ospedale per lacrimogeni e incendi

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Di Maria Astona
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Fumo e fuoco all'interno del blocco celle di una prigione affollata.

RomeIeri pomeriggio è scoppiata una rivolta nel carcere di Trieste. La protesta è iniziata intorno alle 19 con il lancio di oggetti sulla strada e l'incendio di coperte e altri arredi. Circa 100 dei 260 detenuti hanno partecipato alla sommossa. Le forze dell'ordine hanno utilizzato gas lacrimogeni per sedare la rivolta, causando l'intossicazione di sette persone. Tra i feriti si contano quattro con malori generici, una persona intossicata dal fumo e due detenuti con problemi cardiaci.

Un comunicato dell'azienda sanitaria giuliano-isontina ha precisato che i detenuti hanno accettato una mediazione, facendo rientrare l'emergenza intorno a mezzanotte. La notte, un'ambulanza è stata posizionata davanti al penitenziario per garantire assistenza sanitaria immediata. Sul posto sono intervenute:

  • 10 ambulanze
  • 1 auto medica

La capienza del carcere Ernesto Mari è di 150 persone, ma attualmente ospita 260 detenuti. La situazione era critica e ha richiesto l'attivazione di un piano di emergenza interno.

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