Nuovo studio rivela: l'inquinamento minaccia la crescita e la salute della fauna acquatica
RomeRicerca dall'Università di Jyväskylä in Finlandia: l'inquinamento danneggia i pesci nelle vie d'acqua
Uno studio dell'Università di Jyväskylä ha dimostrato che l'inquinamento influisce negativamente sui pesci. L'indagine ha esaminato l'effetto della pesca selettiva per dimensione e del solfato di manganese (MnSO4), un inquinante derivato dall'attività mineraria, sui pesci. I risultati hanno rivelato che l'esposizione prolungata al MnSO4 compromette la crescita e la salute dei pesci zebra, con effetti variabili in base alle caratteristiche vitali del pesce.
I principali risultati della ricerca includono:
- Crescita rallentata e peggioramento delle condizioni nei pesci zebra esposti a MnSO4
- Maggiore sensibilità a MnSO4 nei pesci zebra a crescita rapida
- Riduzione del consumo di cibo nei pesci zebra a crescita rapida rispetto a quelli a crescita lenta
Questi risultati evidenziano l'importanza di considerare le abitudini di vita dei pesci nelle valutazioni del rischio ambientale. I pesci che crescono velocemente e maturano precocemente sono più vulnerabili agli inquinanti come il solfato di manganese (MnSO4). Questi pesci a rapida crescita hanno mostrato una crescita più lenta e condizioni di salute peggiori rispetto ai pesci a crescita lenta quando esposti ad alti livelli di MnSO4. Ciò suggerisce che i pesci a rapida crescita potrebbero avere maggiori difficoltà a gestire lo stress ambientale, il che potrebbe influenzare significativamente le popolazioni di pesci nelle aree inquinate.
La ricerca evidenzia l'impatto combinato delle pratiche di pesca e dell'inquinamento. I metodi di pesca che mirano ai pesci più grandi tendono a modificare la crescita e la riproduzione dei pesci nel tempo, favorendo quelli che crescono rapidamente. Questi pesci a crescita rapida sono già più vulnerabili agli inquinanti, il che può causare ulteriore stress e ridurre i tassi di sopravvivenza. Questa situazione minaccia la salute complessiva della popolazione ittica.
Le attuali norme e tecniche di pesca potrebbero dover essere riviste. Concentrarsi sui punti di forza dei diversi cicli di vita degli animali potrebbe rendere la pesca più sostenibile. Ad esempio, proteggere le specie che crescono e si riproducono lentamente potrebbe contribuire a creare un ecosistema più robusto capace di resistere all'inquinamento e ad altri cambiamenti ambientali.
Questo studio dimostra che sono necessarie regole industriali più rigide per controllare inquinanti come il MnSO4. Capendo le fragilità delle popolazioni ittiche, i responsabili politici possono creare leggi specifiche per ridurre questi inquinanti, proteggendo così gli ecosistemi acquatici.
Uno studio dell'Università di Jyväskylä rivela l'impatto dell'inquinamento e della pesca sulle popolazioni ittiche. Questi risultati possono contribuire a sviluppare politiche ambientali e piani di conservazione più efficaci per proteggere la vita acquatica e mantenere sani gli ecosistemi.
Lo studio è pubblicato qui:
http://dx.doi.org/10.1002/ece3.70134e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è
Silva Uusi‐Heikkilä, Jouni K. Salonen, Juha S. Karjalainen, Ari Väisänen, Johanna Hippeläinen, Teemu Hämärvuo, Anna Kuparinen. Fish with slow life‐history cope better with chronic manganese exposure than fish with fast life‐history. Ecology and Evolution, 2024; 14 (8) DOI: 10.1002/ece3.70134Condividi questo articolo