Come l'era glaciale spinse lo sviluppo della vita multicellulare

Di Maria Astona
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Antica Terra innevata con organismi multicellulari emergenti che prosperano.

RomeCirca 700 milioni di anni fa, la Terra attraversò un periodo chiamato Snowball Earth, durante il quale i ghiacciai raggiunsero l'Equatore. In questa epoca iniziarono ad emergere gli organismi pluricellulari. Per un miliardo di anni prima di questo periodo, i principali organismi viventi sulla Terra erano i eucarioti unicellulari, ma la loro supremazia terminò con il fiorire della vita pluricellulare.

La multicellularità è comparsa negli animali, nelle piante e nei funghi. Questo sviluppo simultaneo solleva domande. Perché ci sono voluti oltre un miliardo di anni per accadere? Alcuni pensano che i livelli di ossigeno dovessero essere abbastanza alti, ma questa teoria non spiega completamente il tempismo.

Uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B analizza come le condizioni uniche del periodo della Terra a palla di neve potrebbero aver favorito lo sviluppo della vita multicellulare.

  • Aumento della viscosità oceanica
  • Privazione di risorse

William Crockett, ex ricercatore universitario in Complessità presso SFI e ora dottorando al MIT, è l'autore principale dello studio. Crockett è sorpreso dal fatto che condizioni estreme come quelle di un pianeta ghiacciato possano sostenere organismi più grandi e complessi. Pensava che le specie si sarebbero estinte o sarebbero diventate più piccole.

Quando i ghiacciai si sciolsero, organismi di maggiori dimensioni poterono espandersi ulteriormente. Lo studio afferma che durante la Terra Palla di Neve, la mancanza di luce solare e la riduzione della fotosintesi diminuirono i nutrienti nel mare. Gli organismi più grandi potevano gestire meglio l'acqua e avevano maggiori probabilità di sopravvivere a queste condizioni difficili.

Il professor Christopher Kempes dell'SFI ritiene che queste scoperte siano fondamentali. Esse chiariscono un cambiamento cruciale nell'evoluzione. Kempes afferma che comprendere lo sviluppo della multicellularità può rivelare come siamo passati da organismi semplici a società complesse. Sostiene che non si tratta solo di fortuna e che possiamo prevedere grandi cambiamenti evolutivi.

Questa ricerca è in linea con le scoperte più recenti in paleontologia. Allo studio hanno collaborato anche Jack Shaw, ex-ricercatore post-dottorato SFI Omidyar, e Carl Simpson dell'Università del Colorado a Boulder. Entrambi concordano sul fatto che il modello sia coerente con le ricerche paleontologiche.

Crockett ha affermato che la loro ricerca offre nuove idee per individuare caratteristiche degli antichi organismi nei fossili. Lo studio propone anche nuovi metodi per la ricerca futura che potrebbero aiutare a capire come i fattori fisici influenzano i corpi degli esseri viventi.

I benefici dello studio spiegati da Kempes

Kempes illustra i vantaggi dello studio. Questo fornisce un modo per comprendere la storia della Terra. Aiuta i ricercatori ad analizzare l'ecologia attuale e a studiare il funzionamento degli organismi in laboratorio. Tali conoscenze sono preziose per gli scienziati che indagano su come la vita si modifica e si sviluppa in ambienti diversi.

Un recente studio propone che il periodo della Terra a Palla di Neve non si sia limitato a ricoprire il pianeta di ghiaccio, ma potrebbe aver favorito lo sviluppo della vita multicellulare.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1098/rspb.2023.2767

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

William W. Crockett, Jack O. Shaw, Carl Simpson, Christopher P. Kempes. Physical constraints during Snowball Earth drive the evolution of multicellularity. Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, 2024; 291 (2025) DOI: 10.1098/rspb.2023.2767
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