Studio rivoluzionario esplora tecnologie aliene a bassa frequenza in galassie lontane

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Di Giovanni Dosa
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Galassie lontane con onde di segnale a bassa frequenza.

RomeL'Istituto SETI, il Berkeley SETI Research Center e l'International Centre for Radio Astronomy Research hanno avviato uno studio unico utilizzando il Murchison Widefield Array (MWA) nell'Australia Occidentale. Guidati dalla Dr.ssa Chenoa Tremblay e dal Prof. Steven Tingay, questo studio è il primo a cercare tecnologie aliene in galassie al di fuori della nostra, concentrandosi su basse frequenze radio intorno ai 100 MHz. La ricerca ha esaminato circa 2.800 galassie in una sola sessione, alla ricerca di segni di civiltà extraterrestri avanzate.

Punti chiave dello studio:

  • Esplorazione delle basse frequenze radio (circa 100 MHz).
  • Copertura di circa 2.800 galassie lontane.
  • Utilizzo del vasto campo visivo del MWA.
  • Ricerca di tecnosegnature di civiltà avanzate.

SETI si è solitamente concentrato sulla ricerca di segnali all'interno della nostra galassia, la Via Lattea. Questo nuovo approccio esplora galassie lontane, ampliando l'area di ricerca. Trovare un segnale proveniente da un'altra galassia indicherebbe l'esistenza di una civiltà assai avanzata che utilizza molta energia, forse proveniente dalla loro stella o da più stelle, per inviare messaggi su grandi distanze intergalattiche.

Questo studio non ha rilevato segnali indicativi di tecnologia avanzata, ma i dati raccolti sono estremamente preziosi. Forniscono una guida per migliorare le ricerche future e dimostrano l'importanza di esplorare diverse frequenze radio. Il fatto di non aver trovato segnali non diminuisce il valore dello studio, anzi, mette in risalto l'immensità dell'universo e la difficoltà di individuare civiltà avanzate.

Utilizzando gli strumenti speciali del MWA, lo studio supporta sia la ricerca di vita extraterrestre sia il campo dell'astrofisica. Anche se non rileva nulla, contribuisce comunque alla nostra conoscenza dell'Universo. Sottolinea l'importanza dell'osservazione a basse frequenze, un metodo poco utilizzato in passato per questo tipo di ricerca.

Ricercatori internazionali e strumenti avanzati come il MWA lavorano insieme per aumentare la nostra comprensione. Ogni studio, anche se non produce risultati immediati, contribuisce a migliorare i nostri metodi e a indirizzare le ricerche future. In futuro, telescopi più avanzati come il Square Kilometre Array (SKA) potrebbero fornire intuizioni più profonde, basandosi su ciò che abbiamo appreso dal MWA.

Questa ricerca rappresenta un notevole progresso nei nostri tentativi di individuare segnali da civiltà aliene avanzate. Grazie al miglioramento dei metodi di ricerca tradizionali, gli studiosi stanno creando nuovi modi di esplorazione e preparandosi per future scoperte.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.48550/arXiv.2408.10372

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

Chenoa D. Tremblay, Steven J. Tingay. An Extragalactic Widefield Search for Technosignatures with the Murchison Widefield Array. arXiv.org, 2024; DOI: 10.48550/arXiv.2408.10372
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