Pressioni su UE per rivedere regole sulla deforestazione

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Di Fedele Bello
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Foresta densa con bandiera dell'Unione Europea sbiadita sovrapposta.

RomeL'Unione Europea ha promulgato una nuova normativa per regolamentare la vendita di prodotti associati alla deforestazione. Le aziende che desiderano vendere nell'UE devono ora dimostrare che i loro prodotti non provengono da aree disboscate dopo il 1º gennaio 2021. Questa normativa ha creato sfide aggiuntive per molti soggetti, portando a richieste di modifiche o posticipi nella sua applicazione.

Aspetti chiave della normativa includono:

Tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, devono rispettare gli standard per l'approvvigionamento privo di deforestazione. Sono previste sanzioni finanziarie e restrizioni all'accesso al mercato dell'UE per chi non si conforma. Esiste un sistema di classificazione che suddivide i paesi in base al loro livello di rischio di non conformità.

La Commissione Europea sta cercando di risolvere alcuni problemi. Ha proposto di posticipare l'inizio delle nuove date al dicembre 2025 per le grandi imprese e al giugno 2026 per le più piccole, a condizione che gli stati membri dell'UE e il parlamento concordino. Alcuni paesi e aziende sostengono che le regole attuali potrebbero sconvolgere il commercio, danneggiare i piccoli agricoltori e creare nuovi ostacoli commerciali.

Paesi come il Brasile, l'Indonesia e la Costa d'Avorio, grandi esportatori di prodotti come l'olio di palma, ritengono che la normativa potrebbe non tenere conto delle loro peculiarità, incluse le leggi e i sistemi di certificazione locali. Sostengono che, sebbene l'UE stia cercando di imporre standard ambientali globali, potrebbe inavvertitamente compromettere il principio concordato negli accordi internazionali che le responsabilità debbano essere condivise ma distinte per ogni nazione.

In Europa, alcuni leader, come il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, sono reticenti riguardo alle nuove normative. Diversi paesi, tra cui l'Austria, desiderano regole meno rigorose poiché ritengono che non affrontino completamente le problematiche del commercio globale e l'idoneità delle aziende ad applicarle. Una preoccupazione importante è che molte imprese dell'UE non siano adeguatamente preparate, il che potrebbe causare interruzioni nelle catene di approvvigionamento se non riescono a dimostrare di conformarsi alle normative entro i tempi stabiliti.

Una sfida principale è la mancanza di chiarezza nelle regole di conformità. Questa confusione non solo rende insicuri gli esportatori, ma colpisce anche le aziende europee che necessitano di istruzioni precise per rispettare i nuovi standard. Questa incertezza potrebbe causare problemi commerciali e aumentare i prezzi per i consumatori dell'UE. Le imprese che trattano prodotti legati alle foreste dovranno probabilmente investire molto per rendere le loro catene di approvvigionamento più trasparenti, un compito difficile specialmente per le aziende più piccole.

Il dibattito in corso evidenzia il conflitto tra obiettivi ambientali e interessi economici, sottolineando la complessa relazione tra il commercio globale e le normative ambientali. L'UE deve gestire questi temi bilanciando i propri obiettivi ambientali con le relazioni economiche, assicurandosi che gli sforzi per ridurre la deforestazione non danneggino il commercio internazionale e lo sviluppo.

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