Studio rivela: l'impatto minimo del bestiame Maasai

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Di Torio Alleghi
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Bovini Maasai che pascolano armoniosamente sui prati.

RomeUno studio recente mette in discussione l'antica idea che il pascolo del bestiame Maasai danneggi la Riserva Nazionale di Maasai Mara in Kenya. Guidata da Bilal Butt, professore di sostenibilità e sviluppo, la ricerca sfida le comuni convinzioni sulla conservazione che spesso ignorano le opinioni dei locali Maasai. Per molti anni, le pratiche dei Maasai sono state accusate del calo della fauna selvatica nella riserva. Tuttavia, questo nuovo studio esamina più da vicino l'interazione tra il pascolo del bestiame e gli animali selvatici, offrendo una prospettiva diversa.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, il pascolo dei bovini ha un impatto minimo sulla riserva. La ricerca ha esaminato:

  • L'interazione tra bovini e grandi erbivori
  • Gli effetti del pascolo sulla qualità del suolo e sulla vegetazione
  • Gli spazi comuni tra il bestiame e la fauna selvatica

Dati raccolti nell'arco di 19 mesi hanno mostrato che il bestiame ha lievemente sostituito i bufali, ma gli effetti sono stati modesti. Inoltre, il bestiame ha avuto un impatto minore su suolo e piante rispetto agli erbivori selvatici. Ciò suggerisce che il bestiame non danneggia sempre gli ecosistemi e sottolinea l'importanza di integrare la conoscenza indigena negli sforzi di conservazione.

Nuovi Orizzonti nella Conservazione

Riconsiderare la Conservazione: Inclusione degli Indigeni e la Loro Conoscenza Ecologica

Questa ricerca indica la necessità di rivalutare i piani di conservazione che spesso escludono i gruppi indigeni. Viene messo in discussione quali prospettive siano ritenute più importanti nella definizione delle regole ambientali. Gli sforzi di conservazione hanno generalmente seguito un approccio occidentale, ignorando le esperienze e le tradizioni di popolazioni indigene come i Masai. Questa esclusione priva di importanti conoscenze ecologiche tramandate da generazioni.

Il popolo Maasai ha convissuto a lungo con la fauna selvatica in queste zone, adottando pratiche che mantengono l'ambiente sano. Queste tecniche non solo sono sostenibili, ma sono state modificate nel tempo per adattarsi alle particolari condizioni del Maasai Mara. Integrare le opinioni delle popolazioni indigene nei processi decisionali può portare a piani di conservazione più efficaci che beneficiano sia l'ambiente che le comunità locali.

Lo studio evidenzia l'importanza di considerare una visione d'insieme negli sforzi di conservazione. Dimostra che coinvolgere le comunità locali e valorizzare le loro conoscenze tradizionali sull'ambiente può portare a pratiche più eque e durature. Considerare esseri umani e bestiame separati dalla natura è un approccio superato che ignora le complesse connessioni negli ecosistemi. Dobbiamo ripensare queste connessioni per migliorare le strategie di conservazione che includano tutti e siano efficaci.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1073/pnas.2403655121

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

Wenjing Xu, Bilal Butt. Rethinking livestock encroachment at a protected area boundary. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2024; 121 (38) DOI: 10.1073/pnas.2403655121
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