Demolizioni e violenza dei coloni acuiscono la crisi a Umm al-Khair

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Di Maria Astona
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"Detriti di case demolite nella crisi del villaggio palestinese"

RomeLe demolizioni di case e l'aumento della violenza dei coloni stanno peggiorando la situazione in un villaggio palestinese della Cisgiordania. Gli abitanti di Umm Al-Khair, fondato negli anni '50 da beduini sfollati dal deserto del Negev durante la guerra del 1948, denunciano condizioni sempre più difficili. Il villaggio è passato sotto controllo israeliano negli anni '60, dopo che Israele ha conquistato la Cisgiordania. I palestinesi vogliono che quest'area faccia parte di un futuro stato indipendente, ma il problema degli insediamenti israeliani rende questo obiettivo più difficile da raggiungere.

La situazione è peggiorata dall'inizio del conflitto a Gaza, con la violenza dei coloni che si sta diffondendo in Cisgiordania. Alcuni importanti membri del Gabinetto israeliano sostengono i coloni e detengono molto potere nella regione. Questo consente ai coloni di agire più liberamente con meno supervisione.

Gli abitanti di Umm Al-Khair riferiscono che gli attacchi stanno diventando sempre più frequenti.

  • Il 1° luglio, coloni hanno ferito circa 10 persone con bastoni e spray al peperoncino.
  • L'avamposto non autorizzato "Roots Farm" prende di mira quotidianamente la comunità.
  • Le abitazioni restano scollegate dalla rete idrica israeliana.

Tariq Hathaleen, un giovane insegnante d'inglese di 21 anni del villaggio, afferma che gli attacchi sono aumentati da quando è stata creata la fattoria "Roots Farm" su una collina vicina. Crede che i coloni vogliano rendere la vita difficile alla popolazione locale. Tariq e molti abitanti del villaggio portano il cognome Hathaleen perché discendenti del fondatore del villaggio.

Carmel, un insediamento israeliano vicino, ha grandi case e giardini verdi, mentre Umm Al-Khair ha case di lamiera che diventano roventi d'estate. Questo evidenzia la disuguaglianza affrontata dai villaggi palestinesi.

Il 1º luglio, Basel Adra, attivista palestinese, si trovava nel villaggio e ha assistito a ciò che è accaduto dopo l'attacco. Ha visto molte donne a terra che avevano difficoltà a respirare a causa dello spray al peperoncino. Eventi simili sono sempre più frequenti, facendo sentire la comunità insicura e spaventata.

Molti paesi ritengono che gli insediamenti israeliani in Cisgiordania siano illegali e ostacolino il processo di pace. Nonostante ciò, questi insediamenti continuano a espandersi, aumentando i conflitti locali. Israele è sotto crescente pressione internazionale per fermare la violenza, ma gli sforzi sono complicati dalla presenza di sostenitori degli insediamenti all'interno del governo.

Gli abitanti di Umm Al-Khair vivono sotto la costante minaccia di violenze e demolizioni delle loro case, generando un forte senso di ansia nella comunità. Inoltre, la carenza di infrastrutture di base, come il collegamento alla rete idrica israeliana, contribuisce a farli sentire ancora più isolati.

La situazione a Umm Al-Khair riflette il conflitto più ampio nella regione. La violenza dei coloni, gli avamposti illegali e il sostegno governativo ai coloni aggravano i problemi in corso. Residenti come Tariq Hathaleen e Basel Adra continuano a condividere le loro esperienze, sperando che la gente noti le loro difficoltà.

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