Svelare le tattiche migratorie di Harris: oltre le etichette semplici
RomeIl lavoro di Kamala Harris sulla politica migratoria durante il suo periodo come vice presidente è stato più complesso di quanto generalmente si pensi. Ha ricevuto molte critiche e aspettative elevate, in parte perché il suo ruolo nei piani di immigrazione dell'amministrazione Biden è stato frainteso. Contrariamente a quanto molti credono, Harris non è mai stata ufficialmente responsabile del confine. Il suo compito principale era collaborare con i paesi dell'America Centrale per affrontare le questioni migratorie alla radice, non gestire direttamente le operazioni di confine.
Qui di seguito troverai alcuni dettagli rilevanti sulle azioni di Harris in materia di migrazione come vicepresidente:
- Non era la 'zarina della frontiera' nonostante le affermazioni dei media.
- Incaricata di collaborare con i paesi dell'America Centrale sulla migrazione.
- Ha facilitato investimenti nei paesi del Triangolo del Nord.
- Ha compiuto visite diplomatiche in Messico e in America Centrale.
Critici affermano che Harris si sia concentrata più su investimenti a lungo termine in America Centrale piuttosto che su azioni immediate di controllo. Durante i suoi viaggi in Messico e Guatemala, ha avvertito i potenziali migranti di non venire negli Stati Uniti. Tuttavia, ha posto l'accento sugli investimenti economici come soluzione. Ha collaborato con aziende multinazionali come Visa, Nestlé e Meta per creare opportunità economiche in El Salvador, Guatemala e Honduras.
Katie Tobin, ex-consigliera del Consiglio di Sicurezza Nazionale, è convinta che Harris abbia facilitato investimenti aziendali significativi che altrimenti non sarebbero avvenuti. Questi sforzi miravano a risolvere problemi come difficoltà economiche e violenze, cause principali della migrazione. Tuttavia, il senatore repubblicano Rick Scott non è d'accordo, sostenendo che le aziende abbiano deciso di investire per motivi economici e non grazie a Harris o alla Casa Bianca.
L'amministrazione Biden afferma che la migrazione dai paesi del Triangolo Settentrionale è diminuita, dimostrando l'efficacia delle loro politiche. Tuttavia, le cause di questo calo non sono chiare. Alcuni ritengono che i cambiamenti interni ai paesi dell'America Centrale, come un nuovo presidente in El Salvador che reprime la criminalità, possano avere un impatto maggiore. Julia Gelatt dell'Istituto di Politica Migratoria sottolinea che gli investimenti economici richiedono anni per influenzare la migrazione e la loro efficacia rimane ancora incerta.
L'approccio di Harris è complesso e richiede tempo. Non si tratta di soluzioni rapide ma di creare una stabilità duratura. Questo metodo non si presta a argomentazioni semplici ma utilizza passi graduali per affrontare un problema grande. Anche se i risultati non sono immediati, tende a un cambiamento a lungo termine affrontando le cause profonde della migrazione.
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