Nuove scoperte rivelano buco nero intermedio nel denso ammasso stellare di Omega Centauri

RomeGli astronomi hanno identificato un buco nero di dimensioni intermedie nell'ammasso stellare Omega Centauri. Questa scoperta è stata possibile grazie all'analisi di oltre 500 immagini raccolte nel corso di 20 anni dal Telescopio Spaziale Hubble della NASA.

Punti chiave:

• Omega Centauri è un enorme ammasso globulare con circa 10 milioni di stelle.
• Il potenziale buco nero intermedio (IMBH) potrebbe avere una massa di almeno 8.200 volte quella del nostro Sole.
• Gli astronomi hanno monitorato il movimento di sette stelle ad alta velocità per individuare questo candidato IMBH.
• Se confermato, questo IMBH potrebbe essere il più vicino alla Terra, a una distanza di 17.700 anni luce.

La maggior parte dei buchi neri conosciuti sono o molto grandi e si trovano al centro delle grandi galassie, o molto più piccoli, con una massa inferiore a 100 volte quella del Sole. I buchi neri di massa intermedia sono rari e fondamentali per comprendere l'evoluzione dei buchi neri. La scoperta di uno di questi in Omega Centauri contribuisce a rispondere a importanti domande su come si sviluppano i buchi neri.

Il team di ricerca ha realizzato un vasto catalogo monitorando le velocità di 1,4 milioni di stelle attraverso immagini del telescopio Hubble. I dati iniziali di Hubble erano destinati alla calibrazione degli strumenti. Durante il monitoraggio, hanno scoperto sette stelle che si muovono così velocemente da dover lasciare l'ammasso, ma non lo fanno. Maximilian Häberle dell'Istituto Max Planck per l'Astronomia ha suggerito che un oggetto molto massiccio le stia trattenendo, indicando la possibile presenza di un buco nero.

Queste scoperte sono rilevanti per vari motivi:

• Indicano la presenza di un oggetto estremamente massiccio che attira queste stelle, suggerendo l'esistenza di un IMBH.
• Le prove dirette di un IMBH in Omega Centauri sono rare, rendendo questa scoperta fondamentale.
• L'IMBH potrebbe crescere fino a diventare un buco nero supermassiccio, offrendo nuove conoscenze sull'evoluzione dei buchi neri.

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Omega Centauri è stato oggetto di osservazione da molto tempo. Circa 2.000 anni fa, Tolomeo lo classificò come una singola stella. Nel 1677, Edmond Halley lo descrisse come una nebulosa. Negli anni 1830, John Herschel lo identificò come un ammasso globulare.

Nadine Neumayer dell'Istituto Max Planck e Anil Seth dell'Università dello Utah hanno iniziato lo studio. Affermano che questa è la prova più convincente finora di un buco nero di massa intermedia (IMBH) in Omega Centauri. Finora sono stati trovati solo pochi altri candidati IMBH. Questa scoperta è cruciale per gli astronomi che desiderano approfondire la formazione e la crescita dei buchi neri.

Omega Centauri appare molto grande quando osservato da una zona rurale e buia nell'emisfero australe, rendendolo molto popolare tra gli appassionati di astronomia. La possibile scoperta di un buco nero di massa intermedia (IMBH) in questo famoso ammasso è davvero affascinante.

La scoperta di un buco nero di massa intermedia in Omega Centauri ci fornisce nuove informazioni su questi tipi di buchi neri e sul loro sviluppo. Evidenzia anche l'importanza di continuare ad osservare e analizzare i dati per approfondire la nostra comprensione dell'universo.