Perché persiste la violenza in Daghestan, repubblica instabile del sud?

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Di Maria Astona
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Edifici bruciati con fumo e presenza militare.

RomeIl Dagestan, una regione nel sud della Russia, ha vissuto un weekend di violenza. Cinque aggressori hanno preso di mira chiese ortodosse, sinagoghe e una stazione di polizia a Makhachkala, la capitale regionale, e a Derbent. Hanno ucciso almeno 20 persone prima che le autorità riuscissero a fermarli. Questi attacchi sollevano preoccupazioni sui problemi di sicurezza in Russia.

Dagestan si trova nel Caucaso settentrionale, tra la Cecenia e il Mar Caspio. È una delle regioni più variegate e instabili della Russia. L'area presenta:

  • Oltre 30 gruppi etnici riconosciuti
  • 13 lingue locali con status speciale accanto al russo
  • Una popolazione di 3,2 milioni al 2024
  • 95% della popolazione si dichiara musulmana

Cristiani ed ebrei convivono da lungo tempo in Daghestan. Gli ebrei vi risiedono dal V secolo.

La violenza in Daghestan è una realtà da molto tempo, iniziando nei primi anni 2000 con l'arrivo di combattenti dalla Cecenia. Bombardamenti, attacchi alle forze dell'ordine e rapimenti erano all'ordine del giorno. La situazione è migliorata grazie a maggiori sforzi di sicurezza in vista delle Olimpiadi invernali del 2014. Molti combattenti sono poi partiti per unirsi agli estremisti dello Stato Islamico in Siria e Iraq.

La pandemia di COVID-19 e l'invasione dell'Ucraina hanno contribuito a ridurre la violenza, ma la tensione rimane elevata. Nell'ottobre 2022, sono emersi video delle proteste in Daghestan, dove gli attivisti affermano che molte minoranze etniche vengono mandate a combattere in Ucraina. Nello stesso mese, delle folle hanno attaccato l'aeroporto di Machačkala, prendendo di mira un volo proveniente da Israele. I manifestanti hanno inseguito i passeggeri e lanciato sassi contro la polizia, causando oltre 20 feriti.

Domenica sera, uomini armati hanno attaccato una sinagoga e una chiesa ortodossa a Derbent, incendiando la sinagoga con delle molotov. La maggior parte dei feriti erano guardie di sicurezza private e agenti di polizia presenti a causa di un precedente incidente all'aeroporto.

Nonostante la significativa presenza di forze di sicurezza in Daghestan, la risposta è stata lenta e le agenzie governative hanno rilasciato dichiarazioni contrastanti. Mark Youngman, fondatore di Threatologist, ha espresso preoccupazioni. Ha segnalato che almeno 15 membri dei servizi di sicurezza sono stati feriti o uccisi, il che suggerisce che le autorità non sono riuscite nemmeno a proteggere i propri uomini.

Un funzionario del Daghestan è stato arrestato per il presunto coinvolgimento dei suoi figli nell'attacco. Le forze di sicurezza russe non hanno tratto insegnamento dagli episodi passati. La loro strategia antiterrorismo è ancora basata su deportazioni e misure rigide. Harold Chambers, esperto in politica e sicurezza, ha dichiarato che le autorità russe erano impreparate. Esiste un divario tra i piani antiterrorismo della Russia e le capacità degli aggressori locali.

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