UNHCR vigila sull’accordo Italia-Albania per i diritti dei migranti

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Di Maria Astona
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"Barche di migranti in mare con bandiere dell'Italia e dell'Albania"

RomeItalia e Albania hanno stipulato un accordo lo scorso anno in base al quale l'Albania accoglierà fino a 3.000 migranti maschi alla volta, salvati dalle acque internazionali, mentre l'Italia accelererà i processi di asilo. Tuttavia, il piano ha subito rallentamenti a causa di difficoltà nella costruzione dei centri di detenzione in Albania. Il governo di destra italiano ritiene che questo accordo aiuterà a distribuire la responsabilità dei migranti in Europa e a scoraggiare ulteriori arrivi di rifugiati. La Commissione Europea sostiene l'intesa, nonostante le difficoltà storiche che l'Europa ha avuto con le questioni migratorie.

Preoccupazioni per l'affidamento dell'Italia sulle esternalizzazioni delle richieste d'asilo, criticato da gruppi per i diritti umani che sostengono violi il diritto internazionale. Organizzazioni per i diritti dei migranti e gruppi legali hanno rilevato problemi, sollevando dubbi su queste pratiche.

  • l'efficacia dei controlli a bordo,
  • l'identificazione di migranti a rischio,
  • la rappresentanza legale per i migranti una volta giunti in Albania.

Nel mese di gennaio, Chiara Cardoletti dell'ufficio UNHCR in Italia ha parlato delle difficoltà che i migranti incontrano, in particolare riguardo alla fiducia legale e alla riservatezza quando sono processati in un altro paese. Ha affermato che il piano non spiega chiaramente cosa accade ai migranti che non riescono ad ottenere asilo. Inoltre, Cardoletti ha sollevato dubbi sull'opportunità di spendere tanto denaro per questo piano, suggerendo che sarebbe meglio migliorare i centri di accoglienza esistenti in Italia.

L'UNHCR supervisionerà il progetto, finanziato da fonti esterne a Italia e Albania per mantenere la neutralità. Forniranno rapporti con raccomandazioni dopo tre mesi. L’Italia finanzia due centri di detenzione in Albania con un investimento di 670 milioni di euro in cinque anni. Questi centri sono gestiti dall'Italia ma la sicurezza è affidata a guardie albanesi. Questa configurazione mette in luce le difficoltà di gestione e controllo delle operazioni tra i due paesi.

La principale preoccupazione è se i diritti dei migranti saranno realmente tutelati con questo piano. I critici affermano che le verifiche svolte a bordo non siano sufficientemente approfondite per garantire valutazioni giuste e che le persone vulnerabili potrebbero non essere adeguatamente riconosciute. Inoltre, l'assistenza legale disponibile in Albania potrebbe essere insufficiente, portando a problemi di equità nel processo.

La strategia dell'Italia solleva preoccupazioni riguardo all'uso di misure rigide invece che di creare sistemi di assistenza umani e completi per i migranti. Organizzazioni internazionali e gruppi per i diritti umani monitoreranno l'efficacia di questo piano nel proteggere i migranti pur servendo gli interessi nazionali.

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