Gli Emirati perdonano 57 bengalesi incarcerati per proteste pacifiche

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Di Fedele Bello
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Bandiera degli Emirati Arabi Uniti con silhouette di protesta e aereo.

RomeGli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di concedere l'amnistia a 57 prigionieri bangladesi che avevano protestato per questioni politiche e sui diritti umani. Le loro pene saranno annullate e verranno deportati. Questa decisione arriva dopo le severe sentenze emesse dalla Corte d'Appello Federale di Abu Dhabi a luglio: 10 anni di carcere per 53 persone, 11 anni per una persona e ergastolo per altre tre. Human Rights Watch ha criticato queste punizioni, definendole eccessive ed ingiuste data la natura pacifica delle proteste.

I manifestanti, accusati dai procuratori di aver causato disordini contro il governo del Bangladesh, sono stati in realtà pacifici secondo Human Rights Watch. La loro protesta riguardava un sistema di quote che riservava fino al 30% dei posti di lavoro nel governo ai familiari dei veterani della guerra d'indipendenza del 1971. Dopo settimane di manifestazioni, a fine luglio, la Corte Suprema del Paese ha deciso di ridurre tale sistema di quote.

La decisione degli Emirati Arabi Uniti è significativa per vari motivi.

  • Preoccupazioni sui Diritti Umani: Gli Emirati Arabi Uniti hanno leggi rigide che limitano la libertà di espressione e le proteste pubbliche, specialmente per gli espatriati. L'amnistia rappresenta una rara indulgenza rispetto alle normative abituali.
  • Relazioni Geopolitiche: I bengalesi costituiscono la terza comunità di espatriati più grande negli EAU, dopo indiani e pakistani. La decisione potrebbe migliorare le relazioni diplomatiche tra i due paesi.
  • Sommossa Interna in Bangladesh: Le proteste negli EAU sono un riflesso del più ampio tumulto in Bangladesh, che ha portato alle dimissioni del Primo Ministro Hasina e alla morte di oltre 600 manifestanti.

La decisione degli Emirati Arabi Uniti di concedere la grazia a qualcuno ha diversi scopi. All'interno del Paese, può essere vista come uno sforzo per apparire legittimi e benevoli. A livello internazionale, questa mossa potrebbe migliorare la loro reputazione in materia di diritti umani, spesso criticata dalle organizzazioni globali. Tuttavia, mette anche in evidenza la limitata libertà di espressione negli EAU a causa del rigido controllo governativo.

La maggior parte della popolazione degli Emirati Arabi Uniti è costituita da espatriati, che rappresentano il 90% delle persone che vi abitano. Il paese ha leggi severe contro le attività di protesta per i lavoratori stranieri, evidenziando problemi persistenti con i diritti dei lavoratori. Molti di questi espatriati sono lavoratori a basso salario che inviano denaro alle loro famiglie in altri paesi. Considerando il loro grande contributo economico, trattare meglio questi lavoratori potrebbe rendere gli Emirati Arabi Uniti un luogo di lavoro più attraente.

L'azione del perdono affronta questioni legali e diplomatiche immediate, ma mette anche in luce le relazioni talvolta problematiche tra i paesi ospitanti e le loro comunità di espatriati. Questo atto potrebbe diventare un modello per come i governi autoritari rispondono alle proteste dei lavoratori internazionali in futuro, soprattutto quando tali proteste sono legate a disordini politici nei paesi d'origine degli espatriati.

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