Lieve aumento dei sussidi, licenziamenti rimangono vicini ai minimi storici
RomeLe richieste di disoccupazione sono aumentate leggermente di 2.000 unità la scorsa settimana, raggiungendo un totale di 230.000, secondo l'ultimo rapporto del Dipartimento del Lavoro. Questo incremento era previsto e coincide con le aspettative degli economisti. Nonostante l'aumento, le cifre rimangono basse rispetto ai dati passati.
Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione salgono a 230.750
Il numero medio delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione è aumentato a 230.750. Il totale delle persone che ricevono indennità di disoccupazione è cresciuto di 5.000, raggiungendo circa 1,85 milioni. Nonostante ci siano più persone che presentano domanda di sussidio rispetto all'inizio dell'anno, i dati sono ancora bassi rispetto agli anni passati.
Il mercato del lavoro sta iniziando a rallentare, come dimostra l'aumento delle richieste di disoccupazione a partire da maggio. Da gennaio ad aprile 2024, c'erano in media 213.000 richieste a settimana, ma questo numero è salito a 250.000 entro la fine di luglio. Gli alti tassi di interesse fissati dalla Federal Reserve per controllare l'inflazione hanno probabilmente contribuito a questo rallentamento.
Nonostante questi aumenti, i licenziamenti non sono cresciuti drasticamente. Ad agosto, i datori di lavoro hanno creato 142.000 posti di lavoro, più degli 89.000 di luglio, ma meno della media dei 218.000 posti al mese aggiunti da gennaio a giugno. Questo indica che il mercato del lavoro non è forte come lo era all'inizio dell'anno.
Il Dipartimento del Lavoro ha rivisto i suoi dati, indicando che tra aprile 2023 e marzo 2024 sono stati creati 818.000 posti di lavoro in meno rispetto a quanto inizialmente riportato. Questo conferma il rallentamento del mercato del lavoro e rafforza la possibilità che la Federal Reserve possa ridurre i tassi d'interesse entro la fine del mese.
L'inflazione è un tema cruciale nella nostra economia attuale. Negli ultimi due anni, la Fed ha aumentato il tasso d'interesse principale per ben 11 volte, raggiungendo il livello più alto degli ultimi 23 anni. Questi interventi hanno contribuito ad avvicinare l'inflazione all'obiettivo del 2% fissato dalla Fed, portando il presidente della Fed, Jerome Powell, a dichiarare che l'inflazione è per lo più sotto controllo.
La maggior parte degli esperti pensa che la Federal Reserve ridurrà il tasso di interesse chiave di solo 0,25%. Questa lieve diminuzione indica che la Fed riconosce un rallentamento dell'inflazione ma intende comunque mantenere la stabilità economica.
Il mercato del lavoro sta rallentando, ma non è una crisi. I tassi di interesse elevati hanno ridotto la creazione di posti di lavoro, ma poche persone stanno perdendo il lavoro. Le prossime decisioni della Fed mireranno a sostenere la crescita dell'occupazione mantenendo sotto controllo l'inflazione. Questo dimostra quanto sia complesso gestire un mercato del lavoro che sta gradualmente rallentando senza creare problemi economici maggiori.
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