Nuovo studio: bassi livelli di cortisolo e risposta allo stress spiegano il Long COVID

Tempo di lettura: 2 minuti
Di Fedele Bello
- in
Ormoni cortisolo risposta allo stress illustrazione biologica Long COVID

RomeStudi condotti dall'Università del Colorado Boulder rivelano che le proteine del COVID-19 possono rimanere nel cervello molto tempo dopo l'infezione. Queste proteine possono abbassare i livelli di cortisolo, portando il sistema nervoso a infiammarsi e a reagire eccessivamente allo stress. La loro ricerca sul Long COVID ha scoperto che gli antigeni residui del virus possono provocare vari effetti.

  • Riduzione dei livelli di cortisolo nel cervello
  • Aumento dell'infiammazione nel sistema nervoso
  • Maggiore sensibilità agli stress futuri

I ricercatori hanno iniettato una sostanza chiamata S1 nel liquido spinale dei ratti, causando una drastica riduzione della corticosterone, un ormone simile al cortisolo. Questo ormone è essenziale per ridurre l'infiammazione, convertire l'energia e regolare il sonno. Preoccupante è che un calo simile di cortisolo è stato osservato nelle persone affette da Long COVID.

Quando i livelli di cortisolo sono bassi, le persone possono sperimentare un’infiammazione diffusa, difficoltà nel pensare chiaramente, stanchezza e problemi di umore. Questi sintomi sono comuni sia nei pazienti affetti da Long COVID che in quelli con sindrome da stanchezza cronica.

Un nuovo esperimento ha dimostrato che i ratti esposti all'antigene S1 hanno reagito più intensamente a stress successivi legati al loro sistema immunitario. Hanno mostrato una maggiore infiammazione e un'aumentata attività delle cellule di supporto cerebrali. Questa reazione esagerata potrebbe spiegare perché i pazienti con Long COVID manifestano spesso sintomi gravi anche con lievi stress.

Questo studio presenta scoperte importanti:

  1. I sintomi del Long COVID potrebbero essere causati da residui di antigeni del COVID-19.
  2. Gestire lo stress ed evitare nuove fonti di stress potrebbe alleviare i sintomi.
  3. È necessario sviluppare trattamenti mirati al virus nascosto nell'organismo.

La ricerca è stata condotta su animali, ma i risultati potrebbero aiutarci a comprendere meglio il Long COVID negli esseri umani. Sono necessari ulteriori studi per determinare se la riduzione del cortisolo da sola possa risolvere questi problemi o se sia necessario un approccio più ampio.

Queste informazioni aiutano i pazienti e i medici a capire come gestire il Long COVID. Sottolinea l'importanza di ridurre lo stress e di trovare modi per eliminare o neutralizzare le particelle virali persistenti nel corpo.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1016/j.bbi.2024.07.034

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

Matthew G. Frank, Jayson B. Ball, Shelby Hopkins, Tel Kelley, Angelina J. Kuzma, Robert S. Thompson, Monika Fleshner, Steven F. Maier. SARS-CoV-2 S1 subunit produces a protracted priming of the neuroinflammatory, physiological, and behavioral responses to a remote immune challenge: A role for corticosteroids. Brain, Behavior, and Immunity, 2024; 121: 87 DOI: 10.1016/j.bbi.2024.07.034
Scienza: Ultime notizie
Leggi di più:

Condividi questo articolo

Commenti (0)

Pubblica un commento
NewsWorld

NewsWorld.app è un sito di notizie premium gratuito. Forniamo notizie indipendenti e di alta qualità senza addebitare per articolo e senza un modello di abbonamento. NewsWorld ritiene che le notizie generali, di business, economiche, tecnologiche e di intrattenimento dovrebbero essere accessibili a un alto livello gratuitamente. Inoltre, NewsWorld è incredibilmente veloce e utilizza tecnologie avanzate per presentare articoli di notizie in un formato altamente leggibile e attraente per il consumatore.


© 2024 NewsWorld™. Tutti i diritti riservati.