Il diavolo in dettaglio: elezioni iraniane e l'influenza USA

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Di Maria Astona
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Bandiera dell'Iran con l'ombra della bandiera degli Stati Uniti.

RomeLe elezioni presidenziali iraniane sono cruciali per il paese e le sue relazioni con gli Stati Uniti. Questo voto avviene in un momento di crescenti tensioni. L'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre e i combattimenti a Gaza hanno ulteriormente aggravato la situazione in Medio Oriente. Il sostegno dell'Iran a gruppi come Hamas, Hezbollah e i ribelli Houthi in Yemen, insieme ai suoi attacchi diretti contro Israele, ha aumentato il suo coinvolgimento in questo conflitto.

Diversi fattori cruciali influenzeranno i risultati elettorali. Ecco alcuni aspetti da considerare:

  • La storia dell'Iran che denuncia gli Stati Uniti dal 1979, anno della Rivoluzione Islamica.
  • Il recente discorso del Leader Supremo, Ayatollah Ali Khamenei, che condanna l'America.
  • Il monito di Khamenei contro i candidati filostatunitensi, con un'attenzione particolare al riformista Masoud Pezeshkian.
  • L'impatto della prossima elezione presidenziale negli Stati Uniti, soprattutto in caso di vittoria di Trump.

Amir Hossein Qazizadeh Hashemi, il Vicepresidente dell'Iran, ritiene che i colloqui con Trump potrebbero essere utili se Trump vincesse le prossime elezioni. Mostafa Pourmohammadi, un chierico sciita, propone di avviare subito le trattative con gli Stati Uniti per evitare problemi qualora Trump tornasse alla presidenza. La campagna di Pourmohammadi mostra la sua foto accanto a quella di Trump, affermando che lui è in grado di opporsi a Trump. D'altra parte, Saeed Jalili, un candidato estremista, critica gli altri per la loro paura di Trump e promette di affrontarlo.

Trump ha dichiarato di volere un accordo equo con l'Iran e di ritenere possibile un'intesa diplomatica con Israele. Ha criticato Biden per non aver raggiunto tali obiettivi. Durante i dibattiti elettorali iraniani, Biden non è stato menzionato. Sotto la presidenza di Biden, gli Stati Uniti hanno avuto colloqui indiretti con funzionari iraniani prima che Raisi morisse a maggio. Questi colloqui hanno trattato temi come la morte di Mahsa Amini nel 2022 e le proteste per i diritti delle donne che ne sono seguite.

L'amministrazione Biden ha cercato di ridurre le tensioni permettendo all'Iran di utilizzare parte dei suoi beni congelati e organizzando un recente scambio di prigionieri a settembre. Nonostante le sanzioni in vigore, l'Iran afferma di vendere 2,5 milioni di barili di petrolio al giorno, principalmente alla Cina. L'ex ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif attribuisce queste vendite alle politiche di Biden e suggerisce che un'amministrazione Trump probabilmente imporrebbe nuovamente sanzioni più severe.

I colloqui a Vienna per riavviare l'accordo nucleare sono falliti, ma Biden potrebbe adottare un approccio simile a quello utilizzato con Obama. Ciò potrebbe implicare colloqui indiretti con l'Iran per preparare il terreno a un futuro accordo formale. Il futuro dell'Iran, comprese le sue dinamiche politiche interne e l'atteggiamento nei confronti degli Stati Uniti, è fortemente influenzato dalla situazione globale attuale e dal ruolo significativo degli Stati Uniti nelle sue discussioni politiche.

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