La musica svela come il cervello invecchia e si adatta ai cambiamenti

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Di Giovanni Dosa
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Cervello con note musicali che illuminano le regioni colpite.

RomeGli anziani possono ricordare la musica altrettanto bene dei giovani, ma alcune aree del loro cervello lavorano di più. Uno studio dell'Università di Aarhus ha fatto questa scoperta. I ricercatori hanno esaminato l'effetto dell'invecchiamento sul cervello utilizzando la musica classica. Presso l'Ospedale Universitario di Aarhus, 76 persone sono state sottoposte a scansioni cerebrali mentre ascoltavano un brano per pianoforte di Johann Sebastian Bach, che avevano già sentito due volte. Lo studio ha rilevato che, quando gli anziani ascoltano musica familiare, le aree del cervello legate ai sensi diventano più attive, mentre quelle legate alla memoria lo sono meno.

I cervelli anziani utilizzano le aree sensoriali per compensare la perdita di memoria. Questo dimostra che l'invecchiamento non porta necessariamente a un declino cerebrale, ma piuttosto che il cervello si adatta alle difficoltà.

Punti principali dello studio:

  • 76 partecipanti sono stati sottoposti a scansioni mentre ascoltavano Bach
  • I cervelli delle persone anziane hanno mostrato maggiore attività nelle aree sensoriali
  • Le regioni legate alla memoria erano meno attive negli individui più anziani
  • La musica di Bach è stata scelta per la sua struttura memorabile
  • La futura ricerca potrebbe coinvolgere persone con lieve demenza

Comprendere il funzionamento di questo meccanismo può essere utile per la ricerca sulla demenza. Le scansioni mostrano che le persone anziane rispondono meno alla musica nuova rispetto ai giovani. Questo potrebbe spiegare perché gli anziani trovano difficile adattarsi ai cambiamenti. I ricercatori sperano di sviluppare test migliori per la demenza studiando come cambia la funzione cerebrale. Vogliono individuare segnali che possano prevedere il rischio di demenza.

Questo studio mette in luce quanto sia cruciale per il cervello adattarsi con l'avanzare dell'età. Sfata il mito che l'invecchiamento porti sempre a un peggioramento delle capacità cognitive. Al contrario, rivela che il cervello riorganizza le sue risorse per mantenere una buona funzionalità. Le aree sensoriali diventano più attive per compensare l'attività ridotta delle regioni della memoria.

Il cervello può cambiare e adattarsi anche con l'avanzare dell'età. Questa capacità aiuta a contrastare gli effetti dell'invecchiamento. Svolgere attività che stimolano i sensi, come ascoltare musica, potrebbe mantenere la mente attiva negli anziani.

La natura ripetitiva e organizzata della musica è utile per studiare la memoria. La musica di Bach, con la sua struttura chiara, aiuta le persone a ricordare meglio. Analizzando come il cervello gestisce questi elementi musicali, i ricercatori possono sviluppare metodi per aiutare i cervelli invecchiati.

Queste scoperte evidenziano l'importanza della musicoterapia nel mantenere il cervello in salute. Potrebbe anche aprire nuove strade per la diagnosi della demenza. L'uso di musica familiare attiva diverse aree del cervello, il che potrebbe aiutare a rallentare o ridurre la perdita di memoria.

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Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1038/s42003-024-06587-7

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

Leonardo Bonetti, Gemma Fernández-Rubio, Massimo Lumaca, Francesco Carlomagno, Emma Risgaard Olsen, Antonio Criscuolo, Sonja A. Kotz, Peter Vuust, Elvira Brattico, Morten L. Kringelbach. Age-related neural changes underlying long-term recognition of musical sequences. Communications Biology, 2024; 7 (1) DOI: 10.1038/s42003-024-06587-7
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