Prevedere gli effetti collaterali dell'immunoterapia attraverso i segnali del sistema immunitario.
RomeNuovi schemi immunitari possono prevedere gli effetti collaterali dell'immunoterapia
I ricercatori del Johns Hopkins Kimmel Cancer Center hanno individuato schemi immunitari specifici che potrebbero aiutare a prevedere gli effetti collaterali nei pazienti oncologici sottoposti a immunoterapia. Lo studio, che ha coinvolto 111 pazienti, ha identificato marcatori immunitari particolari associati a effetti collaterali nei trattati con inibitori del checkpoint immunitario. Questa scoperta potrebbe portare a interventi precoci per prevenire problemi gravi nei pazienti.
Individuare questi indicatori immunitari può risultare fondamentale. I pazienti che hanno manifestato effetti collaterali legati al sistema immunitario hanno mostrato livelli più elevati di alcuni globuli bianchi e delle proteine chiamate citochine. Gli indicatori principali identificati sono stati:
Tipi di cellule T:
- Th2, cellule T helper di tipo 2
- Th17, cellule T helper di tipo 17
- Interleuchina-6 (IL-6), una proteina antinfiammatoria
I ricercatori hanno scoperto che alcuni marcatori possono apparire prima che inizino gli effetti collaterali, permettendo un trattamento tempestivo. Lo studio evidenzia che l'IL-6 svolge un ruolo cruciale nella crescita del cancro e nei problemi del sistema immunitario. L'uso di inibitori dell'IL-6 potrebbe contribuire a ridurre questi effetti collaterali delle cure.
L'immunoterapia ha rivoluzionato il trattamento del cancro, offrendo nuove speranze ai pazienti con limitate possibilità terapeutiche. Tuttavia, per coloro con tumori curabili, esiste il rischio di effetti collaterali a lungo termine, complicando la decisione del trattamento. Capire le componenti del sistema immunitario coinvolte consente di personalizzare le terapie per ridurre potenzialmente i danni.
Il team di ricerca sta ampliando il proprio studio per includere 500 pazienti. L'obiettivo è identificare risposte immunitarie più dettagliate, che potrebbero variare in base ai diversi eventi avversi. Ad esempio, è fondamentale scoprire se le citochine responsabili dell'artrite siano le stesse che causano infiammazione al fegato. Queste informazioni precise sono cruciali per sviluppare trattamenti specifici.
Il valore dello studio risiede nel fornire a medici e pazienti informazioni innovative su come adattare i trattamenti alle esigenze individuali. Se i medici fossero in grado di prevedere gli effetti collaterali, potrebbero modificare i piani terapeutici in anticipo per garantire maggiore sicurezza ai pazienti.
Un trial clinico sta attualmente verificando l'efficacia degli inibitori di IL-6 nel consentire ai pazienti, che hanno dovuto interrompere il trattamento a causa di effetti collaterali, di riprendere l'immunoterapia in sicurezza. Questo evidenzia quanto velocemente la ricerca si evolva per rendere le cure più sicure ed efficaci per i pazienti. Man mano che approfondiamo le nostre conoscenze, queste scoperte potrebbero migliorare le opzioni terapeutiche, garantendo risultati migliori con minori rischi.
Lo studio è pubblicato qui:
http://dx.doi.org/10.1172/JCI176567e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è
Chester J. Kao, Soren Charmsaz, Stephanie L. Alden, Madelena Brancati, Howard L. Li, Aanika Balaji, Kabeer Munjal, Kathryn Howe, Sarah Mitchell, James Leatherman, Ervin Griffin, Mari Nakazawa, Hua-Ling Tsai, Ludmila Danilova, Chris Thoburn, Jennifer Gizzi, Nicole E. Gross, Alexei Hernandez, Erin M. Coyne, Sarah M. Shin, Jayalaxmi Suresh Babu, George W. Apostol, Jennifer Durham, Brian J. Christmas, Maximilian F. Konig, Evan J. Lipson, Jarushka Naidoo, Laura C. Cappelli, Aliyah Pabani, Yasser Ged, Marina Baretti, Julie Brahmer, Jean Hoffman-Censits, Tanguy Y. Seiwert, Rachel Garonce-Hediger, Aditi Guha, Sanjay Bansal, Laura Tang, Elizabeth M. Jaffee, G. Scott Chandler, Rajat Mohindra, Won Jin Ho, Mark Yarchoan. Immune-related events in individuals with solid tumors on immunotherapy associate with Th17 and Th2 signatures. Journal of Clinical Investigation, 2024; 134 (20) DOI: 10.1172/JCI176567Condividi questo articolo