L'ONU valuta aiuti USA a Gaza per sicurezza e neutralità
RomeLe Nazioni Unite e molte organizzazioni umanitarie esprimono preoccupazione riguardo al nuovo percorso marittimo stabilito dagli Stati Uniti per la consegna di aiuti a Gaza. Temono che collaborare con questo progetto sostenuto dai militari statunitensi e israeliani possa contravvenire a importanti valori umanitari come la neutralità e l'indipendenza. Inoltre, sono preoccupati che i lavoratori umanitari possano diventare bersagli se percepiti come sostenitori degli Stati Uniti e di Israele.
Israele e gli Stati Uniti affermano che il recente raid israeliano non ha coinvolto gli USA. Tuttavia, le preoccupazioni hanno causato problemi.
Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) dell'ONU ha sospeso l'invio di aiuti a Gaza. Stanno verificando le condizioni di sicurezza. Ora, le scorte di aiuti si stanno accumulando sulla spiaggia.
Questioni principali:
- L'ONU mantiene un atteggiamento prudente nella sua valutazione, cercando di stabilire se il raid israeliano abbia compromesso l'imparzialità del molo.
- La sospensione fa sì che gli aiuti non vengano distribuiti, mettendo in crisi le operazioni logistiche.
- L'ONU intende garantire la neutralità e l'imparzialità dei suoi programmi di aiuto umanitario.
Le voci e i post sui social media hanno reso la situazione più confusa. Il responsabile umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha affermato che dobbiamo verificare attentamente i fatti prima di prendere qualsiasi decisione.
Suze van Meegen del Consiglio Norvegese per i Rifugiati ha affermato che è un grosso problema se le persone credono che gli aiuti vengano utilizzati per motivi politici. Questo influenza la percezione delle persone e dei gruppi armati a Gaza riguardo agli sforzi umanitari.
Oxfam International desidera ulteriori informazioni dal governo statunitense. Scott Paul di Oxfam ha dichiarato che è fondamentale verificare se le zone che dovevano essere vietate ai gruppi di aiuto siano state utilizzate dalle forze israeliane durante il raid.
Le operazioni sul molo hanno affrontato molte sfide da quando sono state annunciate dal Presidente Joe Biden a marzo:
- 17 maggio: Inizia la consegna degli aiuti.
- 18 maggio: Le folle ostacolano i camion degli aiuti, causando una sospensione delle consegne per due giorni.
- 24 maggio: Oltre 1.000 tonnellate metriche di aiuti consegnati e distribuiti.
- 25 maggio: Venti forti e mari agitati causano danni, ferendo tre militari e portando a una pausa di due settimane.
- 8 giugno: Le consegne riprendono, ma nello stesso giorno avviene un'operazione militare israeliana.
- Domenica: Il WFP sospende la cooperazione citando un incidente recente e un attacco missilistico sui magazzini del WFP.
Il progetto del molo era destinato ad aiutare i palestinesi, ma non rappresentava una soluzione definitiva. Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di allentare le regole sui passaggi di frontiera terrestri per combattere la fame.
L'ONU e altre organizzazioni devono decidere i loro prossimi passi. La situazione lì rimane complessa e in continua evoluzione. La gente continua a essere preoccupata per l'equità degli sforzi di aiuto.
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