USA e alleati sfidano Iran e Russia all'ONU sul nucleare
RomeIl Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione per discutere del programma nucleare dell'Iran. Durante l'incontro, gli Stati Uniti e i loro alleati si sono scontrati con l'Iran e la Russia riguardo all'arricchimento dell'uranio iraniano. L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) ha riferito a maggio che l'Iran ha aumentato le sue scorte di uranio, raggiungendo livelli di purezza fino al 60%. Questo è vicino al 90% necessario per le armi. A febbraio, l'Iran aveva più di 142 chilogrammi (313 libbre) di uranio arricchito, con un incremento di oltre 20 chilogrammi (45 libbre) in pochi mesi.
Il 13 giugno, l'AIEA ha confermato che l'Iran ha iniziato a utilizzare nuove centrifughe avanzate per accelerare l'arricchimento dell'uranio. Il vice ambasciatore statunitense, Robert Wood, ha informato il consiglio che il programma nucleare iraniano non ha alcuna validità a fini civili. Wood ha sottolineato la prontezza degli Stati Uniti a prendere qualsiasi misura necessaria per impedire all'Iran di ottenere armi nucleari, evidenziando anche l'impegno degli Stati Uniti per soluzioni diplomatiche.
Francia, Germania e Regno Unito, le tre nazioni occidentali ancora parte dell'JCPOA (Accordo sul nucleare iraniano), hanno rilasciato una dichiarazione congiunta. Hanno evidenziato i seguenti punti nella loro dichiarazione:
- Lo stock di uranio altamente arricchito dell'Iran è 30 volte superiore al limite previsto dall'JCPOA.
- L'Iran si era impegnato a non installare né utilizzare centrifughe per l'arricchimento, come stabilito dall'JCPOA.
- Funzionari iraniani hanno fatto dichiarazioni riguardo alla loro capacità di assemblare un'arma nucleare.
L'ambasciatore iraniano presso l'ONU, Amir Saeid Iravani, ha dichiarato che l'uscita degli Stati Uniti dal JCPOA nel 2018 e il mancato adempimento degli impegni da parte dei paesi europei sono le cause dei problemi attuali. Ha affermato che l'Iran ha il diritto di sospendere il rispetto dell'accordo a causa di questi fallimenti. Iravani ha ribadito che l'Iran non vuole armi nucleari e ha sottolineato che il loro lavoro nucleare è per scopi pacifici e viene monitorato dall'IAEA.
L'Iran sostiene l'accordo sul nucleare e lo considera un successo diplomatico che ha evitato una crisi. Iravani ha dichiarato che l'Iran potrebbe invertire le sue azioni se tutte le sanzioni fossero completamente revocate. Tuttavia, Francia, Germania e Regno Unito ritengono che alcuni progressi nucleari di Teheran non possano essere annullati.
Il capo della politica estera dell'UE, Josep Borrell, che sovrintende al JCPOA, ha affermato che esiste ancora un documento che consente agli Stati Uniti di rientrare nell'accordo e all'Iran di rispettarne pienamente i termini.
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