La Polonia impone scuole in presenza per bambini rifugiati ucraini

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Di Giovanni Dosa
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Edificio scolastico con bandiere ucraine e polacche all'esterno

RomeCon l'inizio del nuovo anno scolastico, i legislatori polacchi hanno introdotto una normativa che obbliga i bambini rifugiati ucraini a frequentare la scuola in presenza. Questa misura rappresenta un notevole cambiamento dopo anni di didattica a distanza. In precedenza, molti bambini ucraini in Polonia seguivano le lezioni delle scuole ucraine online senza frequentare le scuole locali. Ora, con questa nuova regola, la frequenza scolastica diventa obbligatoria e le famiglie che non rispettano tale obbligo rischiano di perdere un sussidio mensile di 800 zloty (200 dollari) per ogni bambino sotto i 18 anni.

Il Ministero dell'Istruzione Polacco ha deciso che gli studenti dell'ultimo anno di liceo non dovranno adottare un nuovo programma di studi. Questi studenti si stanno preparando per gli esami di maturità in primavera e un cambiamento sarebbe troppo complesso. Per tutti gli altri, è previsto che aderiscano al sistema scolastico polacco.

Punti chiave da considerare:

  • Obbligo di frequenza scolastica in presenza per i bambini ucraini rifugiati.
  • Rischio di perdita del bonus mensile di 800 zloty (circa 200 dollari) in caso di mancato rispetto.
  • Esenzione per gli studenti dell'ultimo anno di scuola superiore.

L'obiettivo è evitare che i ragazzi perdano l'opportunità di istruirsi. Jędrzej Witkowski, direttore del Centro Polacco per l'Educazione alla Cittadinanza, afferma che continuare con l'apprendimento a distanza rende difficile monitorare i progressi degli studenti e assicurarsi che non abbandonino la scuola. Witkowski ha sottolineato che l'insegnamento online è stato utile durante la crisi iniziale, ma ora è necessario un sistema più efficace.

Organizzazioni internazionali come UNICEF e UNHCR sono preoccupate. Circa 150.000 bambini ucraini in Polonia non stanno frequentando la scuola, mentre in paesi come Germania e Italia i bambini rifugiati sono già obbligati a frequentarla.

Il premier polacco Donald Tusk ha sottolineato l'importanza di integrare i bambini ucraini nel sistema polacco per evitare problemi sociali. Ha evidenziato che questi bambini dovrebbero essere trattati allo stesso modo dei bambini polacchi, poiché molte famiglie ucraine potrebbero rimanere in Polonia a lungo termine o addirittura per sempre.

Il nuovo mandato potrebbe avere diversi effetti. L'obiettivo è rendere l'esperienza scolastica dei bambini ucraini più stabile, garantendo loro una parvenza di normalità e ordine. Francesco Calcagno, responsabile dell'istruzione per la risposta ai rifugiati dell'UNICEF a Varsavia, ha dichiarato che l'educazione aiuta a costruire resilienza, stabilità e speranza, e comprende molto più che l'apprendimento a scuola.

I bambini più piccoli sono più abili nell'adattarsi a nuove lingue e ambienti rispetto agli adolescenti. Pertanto, i bambini ucraini più giovani si integrano meglio nel sistema scolastico polacco. Gli adolescenti, invece, trovano ancora più arduo un periodo della vita già complesso a causa del fatto di essere rifugiati.

La nuova normativa sottolinea l'importanza della collaborazione tra scuole, governi e organizzazioni internazionali. In Polonia, dove vivono quasi un milione di rifugiati ucraini, sono essenziali piani educativi efficaci per la loro integrazione sociale e il loro futuro benessere.

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