Attacco paramilitare in Sudan: 85 morti, i testimoni raccontano

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Di Maria Astona
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Case bruciate e fumo alzandosi nel villaggio del Sudan centrale.

RomeLe Forze di Supporto Rapido (RSF) del Sudan hanno ucciso 85 persone in un villaggio, secondo quanto riferito dai residenti locali. L'attacco è avvenuto nonostante i tentativi internazionali in corso di mediare la pace tra le RSF e le Forze Armate Sudanesi (SAF).

L'RSF si è ritirato inizialmente ma è tornato dopo con molti combattenti armati di fucili automatici e armi pesanti. I medici locali hanno riferito di aver ricevuto almeno 80 corpi, tra cui donne e bambini. Gli attacchi stanno peggiorando nonostante episodi precedenti, come quello di giugno a Singa, la città principale del Sinnar.

Punti salienti della recente violenza:

  • L'RSF ha attaccato il villaggio centrale, uccidendo 85 persone
  • Il centro medico ha ricevuto 80 corpi, tra cui 24 donne e minori
  • Centinaia di combattenti dell'RSF hanno partecipato, utilizzando armi pesanti
  • Attacchi precedenti dell'RSF hanno costretto migliaia a fuggire

Le azioni dell'RSF richiamano alla mente le milizie Janjaweed responsabili del genocidio in Darfur venti anni fa. Questi attacchi fanno parte di un conflitto più ampio che include stupri di massa, uccisioni su base etnica e altri crimini di guerra. Il comportamento dell'RSF ha sollevato timori di violenza e crisi umanitarie simili a quelle vissute in Darfur.

Gli sforzi per risolvere il conflitto attraverso la diplomazia internazionale si sono rivelati complessi. Gli Stati Uniti hanno guidato i colloqui di pace in Svizzera, coinvolgendo diplomatici provenienti da Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Unione Africana e Nazioni Unite. Tuttavia, le forze SAF non hanno partecipato, e sebbene le RSF abbiano inviato una delegazione a Ginevra, non hanno assunto un ruolo attivo.

Il conflitto ha portato a conseguenze devastanti per il Sudan:

  • Più di 10,7 milioni di persone sono state sfollate, rendendola la più grande crisi di sfollamento nel mondo
  • Oltre 2 milioni di persone sono fuggite nei paesi vicini
  • La carestia è stata confermata nei campi profughi di Darfur

Il Sudan sta affrontando gravi problemi a causa del conflitto in corso e della mancanza di sforzi per la pace. La situazione ha costretto milioni di persone a lasciare le proprie case e il paese sta lottando con una fame estrema. Le organizzazioni internazionali devono intensificare gli sforzi per fermare la violenza e fornire aiuto a chi ne ha bisogno.

Le FSR stanno adottando un atteggiamento aggressivo, mentre le SAF si rifiutano di partecipare ai negoziati di pace, portando il Sudan verso un futuro incerto. La comunità internazionale deve intervenire con decisione e tempestività per aiutare a ristabilire stabilità e pace.

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