Gruppi di destra israeliani bloccano aiuti a Gaza, raccolgono donazioni
RomeGruppi di estrema destra in Israele hanno bloccato gli aiuti verso Gaza e raccolto oltre $200,000 in donazioni deducibili dalle tasse. Queste donazioni sono controverse perché sembrano contraddire le promesse fatte da Stati Uniti e Israele di consentire il passaggio di cibo, acqua e medicinali a Gaza.
Numerose organizzazioni, tra cui:
- Tzav 9
- Mother’s March
- Torat Lechima
hanno ricevuto fondi nonostante azioni che ostacolano la consegna degli aiuti. Solo Tzav 9 ha raccolto $85,000 da circa 1,500 donatori prima di essere sanzionata dagli Stati Uniti.
Gruppi che cercano di inviare aiuti a Gaza affermano che offrire detrazioni fiscali per le donazioni ostacola i loro sforzi per aiutare i palestinesi. Tania Hary di Gisha, un'organizzazione non profit israeliana, dichiara che la politica di Israele sugli aiuti a Gaza non è chiara.
Hary si chiede se si possa davvero dire di aiutare quando si permette di offrire aiuti ma anche di bloccarli con gruppi d’interesse.
L'ONU e le organizzazioni di aiuto dichiarano di avere difficoltà a far arrivare assistenza a Gaza a causa delle azioni militari, del caos e dei ritardi nei controlli israeliani. Israele afferma di non impedire l'arrivo degli aiuti e accusa l'ONU di non distribuire le forniture che arrivano.
Sima Hasson, leader della Marcia delle Madri, insieme ad altri, ha partecipato a proteste, bloccato camion e sottratto rifornimenti. Dopo le sanzioni statunitensi, le attività di Tzav 9 e gruppi simili si sono ridotte, ma potrebbero riprendere in qualsiasi momento. Affermano che le loro azioni sono giustificate poiché gli aiuti sostengono Hamas, che tiene in ostaggio più di 250 persone.
Gli attivisti sostengono che Hamas abusi degli aiuti umanitari, ma le organizzazioni umanitarie non sono d'accordo. Le sanzioni su Tzav 9 includono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio. Tuttavia, alcuni coloni estremisti affermano che le precedenti sanzioni degli Stati Uniti non hanno avuto successo perché il governo israeliano li ha appoggiati.
L'ufficio del Primo Ministro israeliano e il Ministero della Giustizia non hanno commentato la questione. JGive, che ha supportato Tzav 9 nella raccolta di fondi, ha dichiarato di aver interrotto le donazioni prima dell'inizio delle sanzioni.
Israele afferma di consentire l'invio di aiuti a Gaza, ma organizzazioni come Tzav 9 e Mother's March contestano tale affermazione. Ciò solleva dubbi sulla serietà di Israele e degli Stati Uniti nell'affrontare la crisi umanitaria a Gaza.
Oltre 38.000 palestinesi sono stati segnalati morti e la situazione umanitaria sta peggiorando. Gli Stati Uniti, le Nazioni Unite e altri gruppi affermano che le azioni militari a Gaza stanno impedendo il passaggio degli aiuti.
La situazione è complessa a causa delle politiche contrastanti. Gruppi come Tzav 9 e Mother's March sono incoraggiati dai messaggi ambigui del governo. Questo solleva interrogativi sul futuro degli aiuti umanitari a Gaza.
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