Giornalista di Hong Kong denuncia il Wall Street Journal: licenziamento ingiusto?

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Di Giovanni Dosa
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Bilance della giustizia con giornale e martello.

RomeGiornalista di Hong Kong fa causa al Wall Street Journal per licenziamento e attivismo sindacale

Cheng, giornalista a Hong Kong, ha avviato un'azione legale contro Dow Jones, proprietario del Wall Street Journal, sostenendo di essere stata ingiustamente licenziata a causa della sua partecipazione ad attività sindacali. La sua situazione mette in luce le condizioni difficili che i giornalisti affrontano a Hong Kong, dove le minacce alla libertà di stampa sono in aumento. Cheng è stata licenziata a luglio, ufficialmente per tagli al personale, ma è convinta che la vera ragione sia il suo coinvolgimento nel sindacato. Se l'accusa sarà confermata, potrebbe significare che le leggi sul lavoro siano state violate.

La libertà dei media a Hong Kong è sotto crescente pressione da quando la Cina ha adottato una legge sulla sicurezza nazionale nel 2020. Questa legge ha portato alla chiusura di importanti testate locali come Apple Daily e Stand News, note per la loro opposizione al governo. Il fondatore di Apple Daily, Jimmy Lai, insieme ai dirigenti principali, è stato indagato e arrestato. Questo dimostra quanto sia diventato difficile per la stampa operare a Hong Kong. Di recente, due ex redattori di Stand News sono stati giudicati colpevoli di incitare disordini; uno di loro ha ricevuto una condanna a 21 mesi di carcere.

Libertà di stampa in declino a Hong Kong

Il caso di Cheng è emblematico del calo della libertà di stampa a Hong Kong. Lo testimonia la caduta di Hong Kong nel World Press Freedom Index, dove ora si posiziona al 135º posto su 180 paesi, rispetto all’80º di due anni fa. Questo calo solleva preoccupazioni riguardo all’indipendenza e alla sicurezza dei giornalisti in una regione una volta considerata come un faro di libertà di espressione in Asia.

Punti chiave sull'azione legale di Cheng:

  • Cheng sostiene che il suo licenziamento è stato causato dalle sue attività sindacali, e non da un esubero come affermato da Dow Jones.
  • Questa azione legale evidenzia preoccupazioni più ampie sulla libertà di stampa a Hong Kong.
  • Dal 2020, con la legge sulla sicurezza nazionale, la repressione dei media a Hong Kong è aumentata.
  • La città è drasticamente scesa nei ranking dell'Indice Mondiale della Libertà di Stampa.

Il Sindacato Indipendente dei Dipendenti degli Editori, che rappresenta i lavoratori di Dow Jones, ha criticato il licenziamento definendolo ingiusto. Stanno chiedendo all’azienda di reintegrarla e di fornire una spiegazione del perché sia stata allontanata. Questa situazione preoccupa molti giornalisti a Hong Kong, che temono possa portare le aziende a punire i dipendenti aderenti ai sindacati.

Cheng si sta preparando a parlare con gli investigatori del dipartimento del lavoro. La sua situazione dimostra quanto sia difficile per i giornalisti mantenere i propri diritti in un contesto politico in evoluzione. Ciò solleva interrogativi sulla libertà dei media e sui diritti dei lavoratori, mettendo alla prova l'impegno di Hong Kong a sostenere la libertà di parola e un giornalismo indipendente.

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