Verso il patto sulla biodiversità: sfide urgenti al vertice ONU
RomeI paesi stanno affrontando pressioni per raggiungere gli obiettivi di biodiversità mentre partecipano alla Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità (COP16) a Cali, in Colombia. Questo incontro avviene a due anni da un importante accordo sulla biodiversità in cui 196 paesi si sono impegnati a proteggere il 30% delle terre e delle acque mondiali entro il 2030, noto come impegno 30 per 30. Nonostante questi obiettivi, i progressi sono stati lenti. Ecco i principali argomenti di discussione per questa conferenza:
Rapporto sullo Stato della Biodiversità:
- Relazioni sui Progressi: Solo il 46% dei paesi ha presentato obiettivi per la biodiversità, e meno del 15% ha redatto piani d'azione per raggiungerli.
- Problemi di Finanziamento: La conferenza affronterà le sfide economiche, tra cui raccogliere 200 miliardi di dollari entro il 2030 e onorare un impegno annuale di 20 miliardi per i paesi in via di sviluppo.
- Azione Contro l'Estinzione: Le discussioni si concentreranno su come fermare le estinzioni causate dall'uomo e ripristinare le popolazioni di specie a livelli sani entro il 2050.
- Espansione delle Aree Protette: Alcuni paesi annunceranno piani per nuove aree protette e strategie di finanziamento per la biodiversità.
Azione immediata è necessaria per proteggere la fauna terrestre e marina. La lentezza dei progressi è preoccupante. Ad esempio, il Brasile, che possiede ecosistemi cruciali come l'Amazzonia, non ha ancora presentato piani o obiettivi. Questo evidenzia una significativa mancanza di leadership e impegno nella tutela della biodiversità.
Ci sono dubbi sul raggiungimento dell'«obiettivo 30 per 30», poiché manca una strategia chiara. È essenziale che i Paesi collaborino, coinvolgendo governi, imprese e comunità. Questo processo è complesso e richiede la partecipazione di molte persone per funzionare efficacemente.
Denaro e salvaguardia della biodiversità
Il denaro è fondamentale per la protezione delle biodiversità. Molti paesi meno sviluppati, che ospitano una grande varietà di piante e animali unici, necessitano dell'aiuto di nazioni più ricche per conservarli. Questo dimostra l'importanza dei finanziamenti da parte delle nazioni ricche verso quelle più povere. Tuttavia, i fondi promessi finora sono stati insufficienti, mettendo a rischio il successo di questi progetti.
Gli Stati Uniti non fanno parte dell'accordo, ma puntano comunque a proteggere un terzo del loro territorio e delle acque entro il 2030. Questo potrebbe indurre altri paesi ad agire, anche se non obbligati dall'accordo.
La conferenza offre ai paesi l'opportunità di presentare piani chiari e di dimostrare il loro impegno per la protezione della biodiversità a livello mondiale. Ciò che accadrà a questo evento potrebbe influenzare gli sforzi di conservazione in tutto il mondo nel futuro. Un vero progresso richiederà ai paesi di trasformare obiettivi ambiziosi in azioni concrete, sostenute da adeguati finanziamenti e un forte sostegno politico.
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