Attivisti chiedono embargo globale e forza di pace per il Sudan

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Di Maria Astona
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'Strade vuote con elmetti da peacekeeping e pistole barrate.'

RomeEsperti di diritti umani sostenuti dall'ONU hanno chiesto un'estensione del divieto di vendita di armi per includere tutto il Sudan e non solo il Darfur. Richiedono anche una forza di pace indipendente per proteggere i civili. Il conflitto in Sudan, iniziato nell'aprile dello scorso anno, ha provocato gravi problemi umanitari, tra cui oltre 10 milioni di sfollati e situazioni di carestia in alcune zone.

Gli esperti raccomandano i seguenti passi fondamentali:

  • Estendere l'embargo sulle armi a tutto il Sudan.
  • Schierare una forza indipendente con il compito di proteggere i civili.
  • Interrompere la fornitura di armi, munizioni e altro supporto alle fazioni in guerra.

La ricerca del team rivela un grave problema con i crimini di guerra e le violazioni dei diritti umani. Il conflitto ha coinvolto 14 dei 18 stati del Sudan, peggiorando ulteriormente la situazione umanitaria. Più di 180 sopravvissuti, membri delle famiglie e testimoni riportano uno scenario desolante. La violenza sessuale legata al conflitto rimane diffusa, con donne e ragazze che ne soffrono maggiormente.

I gruppi umanitari stanno avendo difficoltà a fornire aiuti perché non possono accedere facilmente alle zone dove è necessario. Questo ha peggiorato la situazione per le persone costrette a lasciare le loro case. A dicembre, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di porre fine alla sua missione politica in Sudan, creando la necessità di un nuovo team. Gli esperti ritengono che questo team debba essere internazionale, avere compiti chiari e disporre di risorse adeguate.

Esperti Non Menziolano Paesi per Missione di Pace, ma Accusano Emirati Arabi Uniti ed Egitto

Gli esperti non hanno specificato i paesi coinvolti nella missione di pace, ma hanno evidenziato accuse contro gli Emirati Arabi Uniti e l'Egitto per il loro sostegno a differenti fazioni nel conflitto. Gli Emirati Arabi Uniti sono accusati di supportare le Forze di Supporto Rapido (RSF), un’affermazione che negano. D'altra parte, l'Egitto è ritenuto sostenere l'esercito del Sudan.

La richiesta di interrompere la fornitura di armi e l'invio di forze di pace dimostra che la comunità internazionale è preoccupata per la violenza in corso e l'incapacità dei gruppi locali di proteggere la popolazione. Fermando l'afflusso di armi, gli esperti sperano di porre fine ai conflitti e facilitare la distribuzione degli aiuti. L'embargo pianificato e le forze di pace dovrebbero concentrarsi sulla protezione delle persone e sull'assicurare la distribuzione di cibo e assistenza medica.

È essenziale che il mondo agisca rapidamente per alleviare le sofferenze e ripristinare la stabilità in Sudan, dilaniato da conflitti interni. La comunità internazionale deve intervenire, non solo seguendo queste raccomandazioni, ma anche garantendo una pace e una sicurezza durature in Sudan.

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