Scoprire l'impatto del riscaldamento artico sulla dinamica della polvere atmosferica

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Di Giovanni Dosa
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Paesaggio artico con particelle di polvere che influenzano la formazione delle nuvole.

RomeLa recente ricerca rivela che la polvere artica ha un ruolo significativo nel clima della regione, influenzando la formazione delle nuvole e il riscaldamento dell'area. Il riscaldamento nell'Artico procede a ritmi da due a quattro volte superiori rispetto al resto del mondo. Questo rapido cambiamento ha svelato un processo di retroazione che coinvolge la polvere artica, il quale potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione della formazione delle nuvole nelle zone polari.

Il riscaldamento nell'Artico avviene due-cinque volte più rapidamente rispetto alla media globale, aumentando le emissioni di polvere nelle aree prive di neve e ghiaccio. Questa polvere artica favorisce la formazione di cristalli di ghiaccio nelle nuvole, contribuendo a renderle più sottili e di breve durata. Tale fenomeno potrebbe compensare le variazioni delle nuvole indotte dall'aumento delle temperature.

Ricercatori giapponesi hanno scoperto che la polvere proveniente da aree artiche appena esposte può influenzare la formazione delle nuvole. Quando neve e ghiaccio si sciolgono, più polvere si disperde nell'aria. Questa polvere contribuisce alla formazione di cristalli di ghiaccio nelle nuvole, rendendole più sottili e instabili. Nuvole più sottili potrebbero riflettere meno la luce solare, portando a un ulteriore riscaldamento della regione.

Temperature più elevate nell'Artico solitamente fanno sì che le nuvole contengano più goccioline di liquido rispetto ai cristalli di ghiaccio, aiutando a raffreddare la superficie durante l'estate riflettendo una maggiore quantità di luce solare. Tuttavia, il fenomeno della polvere artica sta modificando questo schema. La ricerca mostra che l'aumento della polvere nella regione porta alla formazione di un maggior numero di cristalli di ghiaccio nelle nuvole, influenzando la durata e lo spessore di queste nuvole nel 30% dell'area ogni anno e fino al 70% durante l'estate.

Molti modelli climatici non sono precisi poiché non considerano appieno gli effetti della polvere artica. Questi modelli di solito si concentrano solo sui cambiamenti di temperatura, trascurando il ruolo delle emissioni di polvere. Integrare l'impatto della polvere potrebbe portare a previsioni migliori sul cambiamento climatico nell'Artico.

Queste scoperte evidenziano quanto sia cruciale considerare la polvere artica quando si effettuano previsioni sui cambiamenti climatici. La polvere dell'Artico ha un ruolo fondamentale nella formazione delle nuvole, il che influisce sulle previsioni del clima. I modelli climatici attuali devono aggiornare queste informazioni per prevedere con precisione i cambiamenti nell'Artico e comprenderne gli effetti sul resto del mondo.

Lo studio è pubblicato qui:

http://dx.doi.org/10.1038/s41612-024-00811-1

e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è

Hitoshi Matsui, Kei Kawai, Yutaka Tobo, Yoshinori Iizuka, Sumito Matoba. Increasing Arctic dust suppresses the reduction of ice nucleation in the Arctic lower troposphere by warming. npj Climate and Atmospheric Science, 2024; 7 (1) DOI: 10.1038/s41612-024-00811-1
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