Vaccinare 640.000 bambini a Gaza in tre giorni: missione polio
RomeL'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato un piano per vaccinare 640.000 bambini a Gaza contro la polio. Questo avviene in un periodo di grave conflitto, durante il quale il 90% della popolazione ha dovuto abbandonare le proprie case e le infrastrutture essenziali sono state pesantemente danneggiate.
La campagna di vaccinazione presenta informazioni fondamentali come:
Campagna di Vaccinazione per Bambini: Obiettivi Ambiziosi e Estensione Capillare
- Obiettivo: raggiungere 640.000 bambini sotto i 10 anni
- Siti di vaccinazione: oltre 400 postazioni fisse e circa 230 punti mobili
- Dosi: disponibili 1,3 milioni di dosi, con ulteriori 400.000 in arrivo
- Durata: prima fase di tre giorni, con possibilità di estensione di un giorno in più
Un team di oltre 2.000 volontari medici si occupa delle consegne dei vaccini. I vaccini sono conservati in catena del freddo a Deir al-Balah per mantenerli efficaci fino alla somministrazione.
Le difficoltà logistiche sono enormi. Circa il 65% della rete stradale di Gaza è danneggiata e 19 dei 36 ospedali non sono operativi. La zona è divisa in due, rendendo difficile spostarsi tra le aree settentrionali e meridionali a causa delle operazioni militari. Questa separazione complica ulteriormente la vaccinazione della popolazione.
Il programma potrebbe non avere successo poiché non può effettuare vaccinazioni porta a porta come le altre campagne contro la poliomielite. I cittadini di Gaza devono raggiungere luoghi prestabiliti per essere vaccinati. Questo risulta più difficile in aree affollate come Khan Younis, mettendo così ulteriore pressione sulle risorse disponibili.
I bambini hanno bisogno generalmente di tre o quattro dosi del vaccino antipolio per essere protetti. È quindi fondamentale seguire e assicurarsi che ogni bambino riceva la seconda dose dopo quattro settimane. Saltare una dose lascia i bambini a rischio di contrarre la polio, quindi una pianificazione accurata e una buona esecuzione sono essenziali.
L'OMS ritiene che questa campagna possa avere successo se i piani per la logistica e la sicurezza sono adeguati. Questo sforzo cruciale dimostra quanto sia vitale rispondere ai bisogni sanitari urgenti affrontando al contempo le sfide di operare in zone di conflitto.
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