Nuove rivelazioni sui voli della morte in Messico

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Di Fedele Bello
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"Sagome di aerei sopra onde scure e turbolente dell'oceano."

RomeLa commissione per la verità in Messico ha recentemente rivelato nuovi dettagli sui "voli della morte" avvenuti durante la "guerra sporca" tra il 1965 e il 1990. In questi voli, molte persone, spesso guerriglieri e attivisti, venivano gettate vive nell'Oceano Pacifico dagli aerei.

Principali risultati del rapporto:

  • Si stima che fino a 1.500 persone siano state giustiziate tramite voli della morte, secondo la commissione per la verità.
  • Testimonianze individuali confermano la partecipazione di personale militare in questi voli.
  • Esistono registri che documentano circa 55 voli, con prove che indicano circa 183 vittime i cui nomi corrispondono a quelli dei desaparecidos durante la campagna anti-insurrezionale.

Durante la dittatura militare in Argentina, i voli della morte sono ben noti, ma il loro utilizzo in Messico negli anni '70 è meno documentato. Nuove informazioni rivelano che queste esecuzioni avvenivano in modo più spontaneo. I corpi si arenavano sulle coste, spingendo i militari a mettere successivamente le vittime in sacchi zavorrati per nasconderli.

La relazione della commissione verità, lunga 4.000 pagine, documenta vari abusi oltre i voli della morte. Questi abusi includono esecuzioni, torture, sparizioni e spostamenti forzati di diversi gruppi come agricoltori, studenti, attivisti sindacali e popolazioni indigene. Il rapporto menziona circa 4.500 vittime di gravi abusi, con 1.450 persone uccise e 517 scomparse senza lasciare traccia.

Queste azioni dimostrano quanto possa essere crudele il governo e il suo modo organizzato di reprimere la popolazione. Le indagini iniziarono quando Vicente Fox era Presidente, dal 2000 al 2006, ma pochi sono stati ritenuti responsabili. Istituzioni come l'Esercito e il Centro Nazionale di Intelligence hanno impedito di scoprire la verità negando e distruggendo documenti.

Il presidente Luis Echeverría, in carica dal 1970 al 1976, è stato il primo presidente messicano formalmente accusato di attività criminali legate alla 'guerra sporca.' La commissione per la verità ha suggerito di indagare 600 persone, dimostrando la vasta portata di questi illeciti.

Questi risultati sono cruciali per comprendere il grado di violenza statale durante la "guerra sporca" in Messico. Sottolineano l'importanza di fare giustizia per le vittime e di condurre una rigorosa indagine su questi crimini storici. Gli sforzi della commissione della verità rappresentano un buon punto di partenza, ma resta ancora molto da fare per affrontare le conseguenze della repressione passata in Messico.

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