Netanyahu mette a rischio la tregua USA-Israele-Hamas

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Di Torio Alleghi
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Bandiere israeliane e di Hamas con accordi di cessate il fuoco infranti.

RomeLe dichiarazioni recenti del Primo Ministro Netanyahu hanno messo a rischio il piano di tregua fra Israele e Hamas sostenuto dagli Stati Uniti. Le parole di Netanyahu si discostano dalla proposta presentata dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il quale aveva descritto il piano come proveniente da Israele, tanto che alcuni israeliani lo chiamavano "l'accordo di Netanyahu". Le dichiarazioni di Netanyahu potrebbero compromettere i rapporti di Israele con gli Stati Uniti, un alleato fondamentale che ha fortemente appoggiato il cessate il fuoco.

L'accordo prevede un piano in tre fasi:

  • Rilascio degli ostaggi rimanenti in cambio di numerosi palestinesi imprigionati in Israele.
  • Trattative per la liberazione di tutti gli ostaggi ancora in vita, comprese le reclute maschili.
  • Ritiro totale di Israele dalla Striscia di Gaza, rendendo permanente la tregua temporanea.

Il piano di Biden prevede che Hamas accetti un cessate il fuoco permanente e che le forze israeliane si ritirino da Gaza. Tuttavia, Netanyahu desidera eliminare il potere militare e governativo di Hamas. Egli teme che, se Israele si ritira, Hamas riaffermerebbe il proprio controllo e si rafforzerebbe di nuovo.

Netanyahu ha dichiarato che i combattimenti attuali stanno per concludersi e Israele invierà più soldati al confine nord per fronteggiare Hezbollah. Tuttavia, ha confermato che la guerra a Gaza non è finita. Questo preoccupa Hamas, in quanto temono che Israele possa riavviare il conflitto dopo il rilascio di alcuni ostaggi. Sono anche inquieti per il fatto che Israele potrebbe avanzare nuove richieste che Hamas non può accettare, il che potrebbe portare alla continuazione della guerra.

Hamas ha risposto alle dichiarazioni di Netanyahu affermando che queste dimostrano il suo rifiuto dell'accordo sostenuto dagli Stati Uniti. Il gruppo ha sottolineato che qualsiasi intesa deve prevedere un cessate il fuoco permanente e il ritiro delle forze israeliane da Gaza. Hanno anche accusato Netanyahu di voler evitare l'accordo per prolungare il conflitto con il popolo palestinese.

Netanyahu ha dichiarato che Hamas è contrario all'accordo. Ha affermato che Israele rimarrà a Gaza fino a quando tutti i 120 ostaggi non saranno liberati. Hamas ha mostrato interesse per il piano degli Stati Uniti, proponendo però delle modifiche. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha recentemente affermato che alcune delle richieste di Hamas potrebbero essere accolte, senza però specificare quali.

Netanyahu e Hamas hanno entrambi motivi per proseguire il conflitto, nonostante i gravi danni ai civili di Gaza e l'aumento della rabbia in Israele. Molti israeliani sono contrariati perché il loro governo non è ancora riuscito a riportare a casa gli ostaggi né a sconfiggere Hamas. Le famiglie degli ostaggi sono particolarmente esasperate e credono che la riluttanza di Netanyahu a fare un accordo sia dettata da ragioni politiche. Un gruppo che rappresenta queste famiglie ha criticato le dichiarazioni di Netanyahu, vedendole come un rifiuto alla proposta di cessate il fuoco.

La discussione sul piano di pace continua, alimentando tensioni e incertezze. I paesi di tutto il mondo, in particolare gli Stati Uniti, osservano attentamente gli sviluppi futuri.

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