Moussa Sangare, segnali ignorati e furia incontrollata: poteva essere evitato l'omicidio?
RomeL'omicidio di Sharon Verzeni ha suscitato molti interrogativi nelle ultime settimane. Moussa Sangare, il reo confesso, ha mostrato segni preoccupanti già da tempo.
Un anno fa, aveva incendiato la casa. Tre denunce erano state presentate dai familiari, l'ultima per maltrattamenti. Le escandescenze e i comportamenti non lineari di Sangare erano noti. Le condizioni della sua abitazione, priva di luce ed elettricità, e le segnalazioni della vicina di casa sono elementi che indicano un disagio prolungato.
Ecco alcuni fatti rilevanti:
- Tre denunce per comportamenti violenti e maltrattamenti
- Incendio della casa un anno fa
- Condizioni precarie dell'abitazione
- Segnalazioni continue dalla vicina di casa
Moussa è ora sottoposto a perizia psichiatrica. Il suo legale ha dichiarato che il giovane era stanco e provato. Inquietante è stata la confessione dell'omicida: ha raccontato di aver incontrato Sharon mentre guardava le stelle e l'ha aggredita senza motivo apparente.
La famiglia di Sharon ha vissuto momenti terribili, sopportando insinuazioni sul carattere della figlia. Il padre ha espresso un misto di sollievo e dolore, sottolineando l'assurdità di un gesto senza motivazione. La vicina di casa di Moussa lo aveva segnalato più volte, evidenziando una disperazione crescente.
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