Italia trasferisce richiedenti asilo in Albania, critiche da ONG

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Di Maria Astona
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Posto di frontiera con bandiere italiane e albanesi

RomeItalia avvierà l'elaborazione delle richieste di asilo in Albania ad agosto, con l'appoggio della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Gli immigrati in cerca di asilo verranno inviati in due centri in Albania per attendere la valutazione delle loro domande, un processo che richiederà circa un mese per ciascuna richiesta.

Punti chiave del piano:

  • Fino a 36.000 persone potrebbero essere trasferite in Albania ogni anno, dati i tempi di elaborazione di un mese.
  • L'Italia accoglierà coloro che otterranno l'asilo.
  • I richiedenti respinti saranno deportati direttamente dall'Albania.
  • Il piano costerà all'Italia 670 milioni di euro in cinque anni.
  • I due centri saranno sotto giurisdizione italiana ma con sicurezza esterna affidata a guardie albanesi.

L'invio di richiedenti asilo in altri Paesi non è una novità. Il Regno Unito aveva previsto di trasferire migranti in Ruanda, ma il nuovo Primo Ministro, Keir Starmer, ha annullato il piano. Il Ministro degli Interni Yvette Cooper ha criticato duramente il progetto, definendolo uno spreco enorme di denaro pubblico, con un costo di circa 700 milioni di sterline.

Nuovo Centro per Richiedenti Asilo Porta Speranza a Gjader

Le strutture in Albania includono edifici che offrono alloggio, ma non sono ancora completate. Gli abitanti di Gjader, un villaggio nelle vicinanze, confermano queste informazioni. Nonostante alcune divergenze, molti residenti di Gjader sono soddisfatti del nuovo centro. Negli ultimi 30 anni, il villaggio ha visto molte persone emigrare verso altri paesi europei. Ritengono che i posti di lavoro offerti dal centro per richiedenti asilo saranno di grande aiuto.

Questo piano propone un nuovo metodo per i paesi europei di gestire la migrazione. Sebbene possa fornire soluzioni pratiche per l'Italia, le questioni morali restano cruciali. Numerose organizzazioni per i diritti umani lo criticano fortemente. Temono per il benessere dei richiedenti asilo e che questo approccio di "esternalizzazione" possa creare più problemi di quanti ne risolva.

La situazione sociale a Gjader potrebbe rivelarsi interessante. Gli abitanti che sono emigrati in passato potrebbero mostrarsi accoglienti verso i nuovi arrivati, tuttavia, le costruzioni incomplete e le spese elevate potrebbero creare problemi ai servizi e alle risorse locali.

L'UE è ancora impegnata a trovare soluzioni giuste ed efficaci per sostenere i richiedenti asilo. Rimane da vedere se questo nuovo piano migliorerà la situazione o aggraverà i problemi attuali.

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