La promessa di Israele di proteggere l'aiuto a Gaza fallisce

RomeIsraele aveva promesso di consentire l'arrivo degli aiuti a Gaza, da Kerem Shalom a Khan Younis. Tuttavia, ciò non è stato possibile a causa del caos che ha impedito la distribuzione degli aiuti. Le organizzazioni di soccorso hanno affermato che collaborare con le forze israeliane nell'area dei combattimenti ha rallentato la consegna degli aiuti prima della presunta tregua.

Ecco alcune delle principali problematiche:

• 35 camion su 60 sono stati intercettati da uomini armati mentre si dirigevano verso Kerem Shalom.
• L'aumento dell'illegalità ha portato a posti di blocco e furti di forniture.
• La forza di polizia locale palestinese è indebolita, rendendo difficile mantenere l'ordine.

Un funzionario delle Nazioni Unite ha riferito che dei gruppi vicino al valico hanno istituito posti di blocco per fermare i camion di approvvigionamento. Stavano cercando sigarette di contrabbando, che a Gaza hanno un costo elevato.

Mkhaimar Abusada, professore di scienze politiche all'Università Al-Azhar di Gaza, ha affermato che l'illegalità è tornata perché le persone sono disperate e Hamas sta perdendo il controllo. Ha sottolineato che i tassi di criminalità sono aumentati e che problemi irrisolti stanno riemergendo a Gaza. Dopo che Hamas ha preso il potere, erano riusciti a gestire le principali famiglie, ma ora le persone devono cavarsela da sole.

L'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, l'UNRWA, una volta aveva la polizia locale che accompagnava i convogli di aiuti, ma molti hanno smesso dopo che almeno otto agenti sono stati uccisi in bombardamenti aerei a Rafah. Le organizzazioni umanitarie ritengono che solo un cessate il fuoco e la riapertura del valico di Rafah possano essere utili. Il corpo militare israeliano, COGAT, non ha fornito commenti.

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Il mese scorso, gli Stati Uniti hanno costruito un molo al largo della costa di Gaza per facilitare l'arrivo di ulteriori aiuti nella zona. Ci sono stati problemi logistici e di sicurezza, e il molo si è staccato due volte a causa del mare agitato. Ora funziona di nuovo. Centinaia di pacchi di aiuti sono pronti per essere raccolti e distribuiti dalle agenzie di soccorso delle Nazioni Unite, secondo quanto riferito da COGAT.

La sicurezza rimane una preoccupazione. Il 9 giugno, l'ONU ha smesso di utilizzare il molo. Questo è avvenuto un giorno dopo che si erano diffuse voci secondo cui l'esercito israeliano avrebbe utilizzato l'area per un'operazione di salvataggio di ostaggi, uccidendo oltre 270 palestinesi. Foto mostrano un elicottero israeliano vicino al molo. Israele e gli Stati Uniti negano di aver usato il molo per azioni militari, ma la voce mette in pericolo i lavoratori umanitari e la neutralità delle loro organizzazioni.

I soccorritori stanno discutendo con Israele riguardo a possibili soluzioni. Sottolineano che la responsabilità della sicurezza spetta a Israele.

Funzionari dell'ONU e di altre organizzazioni, tra cui Samantha Power dell'Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale, si sono incontrati con i leader militari israeliani e con il COGAT. L'USAID ha menzionato che sono state promesse azioni specifiche, senza però fornire ulteriori dettagli.

L'anarchia e le difficoltà logistiche a Gaza stanno ostacolando la distribuzione degli aiuti. Questa situazione mette in evidenza la necessità di soluzioni a lungo termine.