Le nanoplastiche minacciano gli ecosistemi acquatici svedesi
RomeRicercatori dell'Università di Lund in Svezia hanno scoperto che le particelle di nanoplastiche stanno danneggiando gli ecosistemi acquatici. Queste piccole particelle derivano dalla degradazione di plastiche più grandi e stanno alterando la vita nei laghi e nei fiumi. Lo studio evidenzia che le diverse specie acquatiche reagiscono a questi inquinanti in modi differenti, con alcune più influenzate di altre.
Lo studio ha rivelato che i nanoplastici influiscono negativamente sulla vita acquatica. Gli organismi di piccole dimensioni come le Daphnia, che si nutrono di piante galleggianti, sono molto vulnerabili e subiscono gravi conseguenze. Anche le diatomee, un tipo di fitoplancton, sono colpite negativamente. Al contrario, i cianobatteri, noti come alghe azzurre, sembrano non risentirne, il che potrebbe causare un aumento delle fioriture algali.
Specie come la daphnia rivestono un ruolo fondamentale poiché costituiscono una fonte alimentare primaria per molti pesci. Un calo nel numero di daphnia potrebbe portare a una diminuzione dei pesci e influenzare gli animali più grandi che se ne nutrono. Inoltre, i diatomei fitoplanctonici, che contribuiscono ad assorbire carbonio e produrre ossigeno, stanno diminuendo. Questa riduzione è preoccupante perché potrebbe compromettere processi ecologici essenziali e la regolazione climatica.
I cianobatteri possono resistere in ambienti con nanoplastiche, complicando ulteriormente la situazione. Questi microrganismi sono responsabili delle fioriture algali dannose e, se non vengono controllati, potrebbero verificarsi più frequentemente. Ciò potrebbe compromettere la qualità dell'acqua, impattando sia la vita acquatica che le riserve idriche umane.
Nanoplastiche e il Loro Impatto sulle Cellule
Le nanoplastiche rappresentano una sfida critica a causa delle loro dimensioni estremamente ridotte. Possono penetrare le membrane cellulari, mettendo a rischio la salute e la funzione delle cellule. Queste particelle minuscole sono già presenti in concentrazioni simili a quelle studiate, sottolineando l'urgenza di affrontare questo problema rapidamente.
Dobbiamo adottare misure per affrontare diversi problemi. È fondamentale ridurre la produzione di plastica, gestire i rifiuti in modo più efficace e creare nuovi materiali che si degradino naturalmente. Inoltre, servono ulteriori studi per capire l'impatto delle microparticelle di plastica su altre specie animali non considerate in questa ricerca.
Quando una specie cambia o scompare, può influenzare altre in modi inaspettati. È fondamentale comprendere e ridurre gli effetti dei nanoplastiche per proteggere gli ambienti naturali. Scienziati e politici devono collaborare per affrontare questo crescente problema dell'inquinamento da plastica.
Lo studio è pubblicato qui:
http://dx.doi.org/10.1038/s43247-024-01646-7e la sua citazione ufficiale - inclusi autori e rivista - è
Mikael T. Ekvall, Franca Stábile, Lars-Anders Hansson. Nanoplastics rewire freshwater food webs. Communications Earth & Environment, 2024; 5 (1) DOI: 10.1038/s43247-024-01646-7Condividi questo articolo